Borsa: Europa riduce cali a meta' seduta, focus Milano (-0,5%) ancora su banche

- di: RCor
 
Alla soglia di meta' giornata le Borse europee proseguono in calo, pur se sopra i minimi delle ore precedenti, con titoli delle materie prime e delle vendite al dettaglio a segnare le performance peggiori. Cosi' Milano cede lo 0,5%, Parigi lo 0,26%, Francoforte lo 0,32%, Madrid lo 0,87%, Amsterdam lo 0,38% e Londra lo 0,24%, frenate anche dalle minacce del presidente eletto Donald Trump, che ha anticipato ulteriori dazi del 10% sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti e del 25% per Messico e Canada. A Piazza Affari (-0,54% il Ftse Mib, dopo essere arrivato a -1,1%) sotto i riflettori ci sono ancora le banche, mentre le sale operative cercano di tirare le fila sul blitz di UniCredit (-0,03%) su Banco Bpm (-0,46%), in particolare sui tempi dell'operazione, i possibili ostacoli e le implicazioni per l'altra operazione, quella con Commerzbank. Corre Banca Mps (+3,1%), mentre restano gli interrogativi sul futuro dell'istituto senese, che il Governo vorrebbe al centro del "terzo polo", dopo che Banco Bpm ha rilevato nelle scorse settimane il 3,5% del capitale. In coda scivola Stellantis (-4,95%), che risente del tema dazi, visto che per la casa automobilistica il Messico e' il primo paese di esportazione di veicoli verso gli Stati Uniti. Giu' anche Pirelli (-4,58%), Ferrari (-1,58%) e Campari (-1,11%), che risentono del braccio di ferro con la Cina. Riduce i ribassi Diasorin (-0,47%), nelle ore precedenti penalizzata dal downgrade di Ubs. Il petrolio viaggia in rialzo, mentre le tensioni in Medio Oriente restano in focus con le trattative su un possibile cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah in Libano: il Wti gennaio sale dell'1,1% a 69,67 dollari al barile, il Brent di pari scadenza dell'1,04% a 73,73 dollari. Poco mosso il gas naturale scambiato ad Amsterdam, che sale dello 0,5% a 48 euro al megawattora. Il Bitcoin dopo la cavalcata seguita all'elezione di Trump, rallenta e, per il momento, si allontana dalla soglia dei 100.000 dollari (vale 92.000 dollari, contro gli oltre 93.000 dell'apertura). Infine lo spread si attesta a 126 punti, come alla vigilia, mentre il rendimento si attesta stabile al 3,46%.
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