Borsa: Europa resta volatile in attesa della Fed, a Milano si salvano le banche
- di: RCor
A Piazza Affari corre il settore bancario, nonostante l'indice Ftse Mib resti debole, in attesa di conoscere l'entita' del taglio dei tassi da parte della Fed e, soprattutto, quali saranno le indicazioni future di politica monetaria da parte dell'istituto centrale Usa. Arrivati a meta' giornata, sono cosi' piatte Milano e Madrid, -0,1% per Londra, -0,3% per Parigi, soffre di piu' Londra (-0,7%) dove il rialzo dell'inflazione e' rimasto nelle stime. E mentre si dibatte nelle sale operative se la Federal Reserve ridurra' il costo del denaro di 25 o 50 punti base, arriva la conferma del tasso di inflazione nell'area euro ad agosto a +2,2%, di un soffio sopra il target della Bce. Sul listino principale milanese si registra lo scivolone di Campari (-5,7%) dopo l'addio a sorpresa dell'a.d. che ha spiazzato anche il mercato, con il titolo che viaggia ai minimi dall'estate 2020. Vendite su Moncler (-2,3%) dopo l'uscita di Carlo Rivetti, fondatore di Stone Island, dal capitale della maison. Lusso in difficolta' anche con Brunello Cucinelli (-2,3%) e Salvatore Ferragamo (-2%). Cede l'1,9% Poste Italiane sull'ipotesi di vendita di una parte delle azioni del Mef in autunno. Sul fronte, alle prese con scenari di risiko bancario, brillano Banco Bpm (+3,4%), con il mercato che apprezza la sua vocazione stand-alone, Bper (+2,6%) e Mps (+1,3%). Rimbalza Leonardo (+2,2%) anche in scia alla stima di aumento delle spese per la difesa del nostro Paese. +0,7% per UniCredit (+2,8% per Commerzbank, la migliore sul Dax tedesco) in vista dei primi colloqui tra i due istituti. Sul fronte dei cambi, l'euro vale 1,1133 dollari (da 1,1126 della vigilia) mentre si rafforza la sterlina post-inflazione Uk a 1,32 dollari (+0,4%). Debole il petrolio Wti di ottobre a 70,3 dollari (-1,3%) e tra le materie prime l'oro, classico bene rifugio, in attesa della Fed si conferma a ridosso dei massimi storici a 2.577 dollari l'oncia.