Borse: i mercati asiatici, ad eccezione di Hong Kong e Shanghai, tirano il fiato
- di: Redazione
Ad eccezione di Hong Kong e Shanghai, condizionate dall'annuncio di Pechino sulla ripresa dell'economia cinese (cresciuta nell'ultimo trimestre del 3,9 per cento, in aumento dello 0,4 per cento del trimestre precedenti), i mercati borsistici asiatici hanno chiuso le contrattazioni in terreno positivo.
Le borse asiatiche rialzano
Il benchmark giapponese Nikkei 225 ha guadagnato quasi l'1,0% nel trading mattutino a 27.156,95. L'S &P/ASX 200 australiano ha guadagnato l'1,5% a 6.776,50. Kospi della Corea del Sud ha guadagnato l'1,1% a 2.238,00. L'Hang Seng di Hong Kong ha perso il 4,3% a 15.509,38, mentre l'indice Shanghai Composite ha perso lo 0,7% a 3.017,00.
A Londra il FTSE 100 di Londra è peggiorato dopo che Boris Johnson ha annunciato che non correrà alla guida del Partito conservatore, lasciando campo libero a Rishi Sunak nella successione a Liz Truss.
Wall Street la chiuso la corsa settimana con un ampio rally, con titoli tecnologici, rivenditori e società sanitarie che hanno alimentato una grande quota dei guadagni. L'S &P 500 è salito del 2,4% a 3.752,75, registrando un guadagno settimanale del 4,7%, il più grande guadagno settimanale da giugno.
Il Dow è salito del 2,5% per chiudere a 31.082,56 e il Nasdaq Composite ha aggiunto il 2,3% L'indice Russell 2000 è salito del 2,2%, per finire a 1.742,24.
Resta comunque alta l'attesa, tra gli investitori, sulle prossime mosse della Federal Reserve, che dovrebbe aumentare i tassi di interesse di altri tre quarti di punto percentuale nella riunione di novembre. Nel commercio di energia, il greggio statunitense di riferimento è sceso di 43 centesimi a 84,62 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 25 cent a 93,24 dollari al barile.