Borse: per i mercati asiatici l'inizio della settimana è con il segno negativo

- di: Redazione
 
I mercati asiatici hanno quasi tutti iniziato la settimana di contrattazioni con il segno negativo, nell'attesa delle prossime decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Gli analisti ritengono che i segnali contrastanti arrivati, venerdì scorso, da alcuni rapporti economici lasciano comunque inalterata l'idea che la Fed manterrà invariato il suo tasso di riferimento superiore al 5,25% nella prossima riunione, fissata per mercoledì.
L'inflazione è rimasta sostanzialmente elevata in settembre, ma entro le aspettative degli economisti. Le aspettative dei consumatori statunitensi riguardo all'inflazione per il prossimo anno sono in aumento, al 4,2% dal 3,2% del mese scorso. Ciò è particolarmente preoccupante per la Fed, che teme che tali aspettative possano portare a un circolo vizioso che peggiora l’elevata inflazione.

Borse: per i mercati asiatici l'inizio della settimana è con il segno negativo

Oggi l'indice Nikkei 225 di Tokyo ha perso l'1,3% a 30.591,03. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,3% a 17.349,36 e l'indice Shanghai Composite è salito dello 0,2% a 3.022,90.
Le vendite al dettaglio nominali in Australia sono aumentate dello 0,9% a settembre rispetto ad agosto, come hanno mostrato lunedì i dati dell'Ufficio australiano di statistica. Questo è il ritmo più veloce in otto mesi, suggerendo una certa resilienza nella spesa dei consumatori. L'indice S & P/ASX 200 australiano è scivolato dello 0,6% a 6.787,90.

Il Kospi della Corea del Sud ha guadagnato lo 0,4% a 2.311,55. Il Taiex di Taiwan è salito dello 0,1% e anche il SET di Bangkok è salito dello 0,1%.
Venerdì, in chiusura di contrattazioni a Wall Street, l'S & P 500 è sceso dello 0,5%, il 10% al di sotto del picco raggiunto a luglio. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dell'1,1% e l'indice Russell 2000 delle azioni delle società più piccole è scivolato dell'1,2%, chiudendo al livello più basso in circa quattro anni.

Il Nasdaq è stato l’elemento positivo del mercato (+ 0,4%), sotto la spinta delle grandi azienda tecnologiche e di comunicazione, che hanno messo a segno solidi utili. che hanno riportato solidi utili.
Ford ha perso il 12,2% dopo aver riportato utili e ricavi deludenti il giorno dopo aver raggiunto un accordo contrattuale provvisorio con il sindacato United Auto Workers.
Un barile di petrolio statunitense di riferimento è sceso di 1,32 dollari a 84,22 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 1,12 dollari a 88,08 dollari al barile.
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