Borsa: torna il risk-off in Europa, vendite sulle banche a Milano (-2,3%)

Vendite in Europa a meta' seduta, con un clima di avversione al rischio tornato in maniera prepotente mentre aumenta il nervosismo per il mancato accordo sull'aumento del debito Usa, a una settimana dalla data in cui gli Stati Uniti potrebbero andare in default. Milano e' la piazza peggiore, zavorrata dalle banche (con l'eccezione di Mediobanca): il Ftse Mib perde il 2,3% a 26.550 punti. Cali di un punto e mezzo percentuale per le altre Borse europee. Non aiutano i dati sull'inflazione in Gran Bretagna risultata superiore alle attese e con il dato core che ad aprile e' salito sui massimi da 31 anni, e le indicazioni dell'indice Ifo tedesco, sceso a 91,7 punti a maggio, piu' delle attese del mercato. In aumento gli acquisti sui beni rifugio, mentre qualche indicazione potrebbe arrivare stasera dalle minute del Fomc. Sull'azionario milanese si salva solo Mediobanca (+1,9%) dopo il piano che vede ricavi a 3,8 mld al giugno 2026 (+6% medio annuo) e una remunerazione complessiva ai soci a 3,7 mld (+70%). Le vendite colpiscono in maniera pesante le altre banche a partire da Mps (-6,4%) ben comprata nelle ultime sedute, ma perdono piu' del 5% anche Bper Banca, Banco Bpm e Unicredit. Male Leonardo (-4,95%) che risente dal taglio di rating di Goldman Sachs da buy a neutral dopo la performance dell'ultimo periodo. Sul mercato valutario, dollaro in denaro nel suo ruolo di bene rifugio con l'euro/dollaro sceso a 1,075 (da 1,0778). L'euro vale inoltre 148,8 yen, mentre il dollaro/yen e' a 138,46. Prosegue in netto rialzo il petrolio dopo i dati Api sulle scorte americane in attesa dei dati governativi: Brent luglio sopra i 78 dollari (+1,5%), Wti pari scadenza a 74,15 dollari (+1,7%). In calo dell'1,5% il prezzo del gas europeo sotto i 29 dollari al MWh a 28,67.