Borsa: Europa positiva con auto e materie prime, a Milano (+0,48%) in luce Stellantis

- di: RCor
 
Alla soglia di meta' giornata le Borse europee proseguono in rialzo, trainate dai settori minarario, delle materie prime e dell'automotive, quest'ultimo con il rally di Continental (+3,88% a Francoforte in scia all'upgrade di Ubs). In attesa dei dati su crescita e inflazione in arrivo nei prossimi giorni e quelli sulla fiducia dei consumatori americani in calendario nel pomeriggio, in Europa si e' guardato al Pil tedesco, che e' stato confermato a -0,1% su base trimestrale e rivisto a invariato da -0,1% su base annuale. Le prospettive dell'economia sono utili in chiave tassi di interesse, con la Federal Reserve che sembra pronta a tagliare il costo del denaro a settembre. Cosi' Milano sale dello 0,48%, con Stellantis (+2,24%), Erg (+1,92%) e Campari (+1,79%) in prima fila. Seguono Francoforte (+0,25%), Londra (+0,24%) e Parigi (+0,04%). Fiacchi i future di Wall Street, che preannunciano un'apertura poco mossa all'indomani dei nuovi record del Dow Jones. A Piazza Affari bene Enel (+0,95%), dopo che Goldman Sachs ha alzato l'obiettivo di prezzo e confermato il "buy", Tim (+1,18%) e Pirelli (+0,92%). Ferrari (+0,53%) non risente del fatto che Morningstar ha confermato il giudizio sell e ha tagliato il target price a 281 euro. Sul valutario, l'euro scambia a 1,116 dollari (1,117 in avvio, da 1,1135 ieri in chiusura). Il cambio euro/yen e' a 161,643 (161,64 in apertura, da 162,37 ieri) e quello yen/dollaro a 144,77 (144,86 in avvio, da 144,7). Dopo l'accelerata della vigilia, in scia alle tensioni geopolitiche per i lanci di missili tra Israele e Hezbollah e all'annuncio a sorpresa della Libia sullo stop a produzione ed export di greggio, il petrolio e' in calo (i future del Wti ottobre cedono lo 0,58% a 76,96 dollari al barile, quelli del Brent di pari scadenza sono lo 0,5% a 81,02 dollari). Dopo i ribassi delle ore precedenti, gira al rialzo il prezzo del gas che sale dell'1,35% a 38,16 euro al MWh. Oro in calo a 2.508 dollari l'oncia, ma sempre vicino al record di 2.531,60 toccato la settimana scorsa. Infine, lo spread sale a 142 punti, contro i 138 del closing precedente, con il rendimento decennale al 3,67% dal 3,59% della vigilia.
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