Borsa: Europa ingessata a meta' seduta, a Milano (+0,04%) si sgonfia Tim

Mentre sale l'attesa per il dato sull'inflazione americana, le Borse europee restano alla finestra e non trovano spunti per il rimbalzo. Al giro di boa di meta' seduta, il Ftse Mib tiene (+0,05%) con il sostegno di pochi titoli. Deboli anche gli altri listini, con Amsterdam (-0,83%) che resta la piazza peggiore. Nell'ultima seduta prima della pausa natalizia l'attenzione e' sempre piu' rivolta alle mosse delle banche centrali, in vista dell'arrivo dell'annuo nuovo, e ai dati macroeconomici. L'inflazione Pce negli Stati Uniti a novembre (attesa nel primo pomeriggio) e' il dato preferito dalla Federal Reserve, che potra' fornire maggiori indicazioni sulle azioni di politica monetaria. Intanto in Giappone l'inflazione a novembre e' rallentata, tornando al livello piu' basso da luglio 2022, grazie al calo dei prezzi del gas e dell'elettricita'. In Italia sale la fiducia di consumatori e imprese a dicembre, e anche in Francia migliora quella dei consumatori, che pero' resta al di sotto della media di lungo periodo. A Piazza Affari si sgonfia Tim (-0,2%) dopo lo scatto iniziale, in scia alle grandi manovre in vista nel settore delle tlc. Guadagna terreno Diasorin (+1,2%) mentre viaggiano ancora in rialzo Eni (+0,7%) e Tenaris (+0,6%), seguiti da Generali (+0,5%), che ha perfezionato ieri la cessione di Deutschland Pensionskasse AG (Gdpk). Seduta negativa per il lusso (-0,5% Moncler e -0,6% Cucinelli), in linea con i ribassi a Parigi di Hermes, Lvmh e Kering. In fondo al listino Amplifon (-1,35%). Sul valutario l'euro scambia ancora a 1,1 dollari (1,098 dollari al closing di ieri) e vale 156,6 yen (156,18 ieri in chiusura). In rialzo il prezzo del petrolio con il Brent febbraio a circa 80 dollari al barile e il Wti pari scadenza a 74,5 dollari. Il gas scende a 33,7 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.