Borse: nervosismo sui mercati della regione Asia-Pacifico

- di: Redazione
 
La chiusura contrastata di ieri a Wall Street ha condizionato l'andamento della giornata di contrattazioni sui mercati della regione Asia-Pacifico. I benchmark sono scesi di oltre l'1% a Hong Kong e Tokyo. Il Kospi sudcoreano, dopo i grandi guadagni di ieri, ha ceduto oggi il 3%.
In particolare, il Nikkei 225 di Tokyo è sceso dell'1,3% a 32.271,82 e l'Hang Seng di Hong Kong ha perso l'1,4% a 17.710,68. L'indice Shanghai Composite è scivolato dello 0,1% a 3.055,74.
L'indice S & P/ASX 200 australiano è sceso dello 0,3% a 6.977,10 dopo che la banca centrale ha alzato il tasso di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali, al 4,35%.

Borse: nervosismo sui mercati della regione Asia-Pacifico

La Reserve Bank of Australia ha cercato di riportare l’inflazione al suo obiettivo del 2%-3% aumentando i tassi di interesse, anche se è vicina alla fine del suo ciclo di inasprimento.
A Seul il Kospi è sceso del 3% a 2.427,82. Ieri aveva guadagnato il 5,7% dopo che il governo, con una misura mirata a riconquistare il consenso popolare in vista elezioni legislative di aprile, ha ripristinato fino alla fine di giugno il divieto di vendite allo scoperto per proteggere i piccoli investitori da ciò che i regolatori definiscono ''massicce vendite allo scoperto illegali''.
Nel resto dell'Asia, le azioni sono aumentate a Taiwan. ma sono scese a Bangkok e Mumbai.

Ieri, sulla scena americana, l'indice S & P 500 ha guadagnato lo 0,2% a 4.365,98. Il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,1% e il Nasdaq composite ha guadagnato lo 0,3%, a 13.518,78.
Sul fronte delle società, ieri WeWork ha confermato che sta cercando protezione dal fallimento. Le negoziazioni delle azioni per la condivisione di spazi di lavoro sono state interrotte a causa delle speculazioni sui suoi piani di ristrutturazione. Si tratta di un declino sorprendente per un'ex-beniamina di Wall Street che aveva promesso di stravolgere il modo in cui le persone andavano a lavorare in tutto il mondo. Le azioni della società costavano più di 400 dollari due anni fa, ma ora costano meno di 1 dollaro.

Nel mercato petrolifero, i prezzi del greggio sono aumentati dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno ribadito il loro impegno a mantenere tagli alla fornitura di petrolio di oltre un milione di barili al giorno fino alla fine dell’anno.
Un barile di greggio americano di riferimento è sceso di 46 centesimi a 80,36 dollari nelle transazioni elettroniche sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha ceduto 49 centesimi a 84,69 dollari al barile.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli