Borse: il 2023 comincia nel segno dei timori per guerra e inflazione

- di: Redazione
 
Mentre quasi tutte le borse stanno rispettando la festa di Capodanno (hanno operato solo il Kospi della Corea del Sud, è sceso dello 0,5% a 2.225,80, e il Sensex di Mumbai ha guadagnato lo 0,5% a 61.115,66), si tirano le somme di un anno che ha segnato forti perdite per molto importanti titoli di Wall Strett, ancora condizionata dai timori per la guerra in Ucraina e dalle conseguenze delle scelte della Federal Reserve per domare l'inflazione a colpi di aumenti dei tassi di interesse che, alla fine, potrebbero contribuire a deprimere l'economia, spingendola verso la recessione.

Borse: il 2023 comincia nel segno dei timori

Wall Street è anche in attesa dei rapporti sugli utili societari, che inizieranno ad arrivare intorno alla metà di gennaio. Le aziende hanno avvertito gli investitori che l'inflazione probabilmente ridurrà i loro profitti e le loro entrate nel 2023. Anche se gli aumenti generalizzati dei prezzi per compensare l'inflazione hanno rimpinguato i margini di profitto.

Venerdì, la chiusura delle contrattazioni ha sancito che il 2022 è stato l'anno peggiore, dal 2008, quello della grande crisi, per l'indice di riferimento S & P 500. La contrazione dello 0,3% a 3.839,50 ha determinato una perdita del 5,9% per il mese di dicembre e un calo del 19,4% nel 2022. Quasi uno shock, dopo che nel 2021 il bilancio di un anno dell'indice aveva fatto registrare un +27%. Il Dow è sceso dello 0,2% venerdì chiudendo a 33.147,25, in calo dell'8,8% su base annua. Il Nasdaq è scivolato dello 0,1% a 10.466,48, accumulando una perdita annua del 33,1%. Il Russell 2000 ha perso lo 0,3%, chiudendo a 1.761,25.

Il tasso di prestito chiave della Fed era compreso tra lo 0% e lo 0,25% all'inizio del 2022 e ha chiuso l'anno tra il 4,25% e il 4,5% dopo sette aumenti. Tra i titolo di maggiore attrattività, Amazon e Netflix hanno perso circa il 50% del loro valore di mercato. Tesla e Meta Platforms, la società madre di Facebook, hanno perso ciascuna oltre il 60%, il loro calo annuale più grande di sempre.
Il petrolio ha chiuso venerdì a circa 80 dollari, circa 5 in più rispetto all'inizio dell'anno.
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