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Bonus auto, via al click day: 600 milioni per le elettriche

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Bonus auto, via al click day: 600 milioni per le elettriche

È iniziato oggi il click day per accedere ai nuovi incentivi destinati all’acquisto di auto elettriche. Sul piatto ci sono 600 milioni di euro, riservati alle vetture a zero emissioni, con contributi maggiorati nei casi di rottamazione dei veicoli più inquinanti. L’apertura della piattaforma ha registrato un picco di accessi già nelle prime ore della mattinata, segnale che la domanda potenziale esiste ma resta fortemente condizionata dalla disponibilità delle agevolazioni.

Bonus auto, via al click day: 600 milioni per le elettriche

Il bonus viene riconosciuto direttamente in concessionaria, sotto forma di sconto sul prezzo finale dell’auto. L’entità del contributo dipende dalle emissioni del veicolo e dalla presenza o meno di una rottamazione. Nei casi più favorevoli – rottamazione di una vettura fino a Euro 2 e Isee inferiore a determinate soglie – è possibile raggiungere importi molto consistenti, rendendo più accessibile un segmento di mercato che finora ha sofferto per l’elevato costo di ingresso.

La pressione sulla piattaforma digitale
Il sistema telematico di prenotazione ha registrato un traffico elevato fin dalle prime ore e, come già avvenuto in passato, è prevedibile che buona parte della dotazione venga assorbita in tempi rapidi. È proprio questa caratteristica – l’impatto immediato e concentrato degli incentivi – a indurre i concessionari a parlare di “finestra breve” piuttosto che di misura strutturale.

Incentivo reale, ma domanda fragile
L’intervento arriva in una fase cruciale per il mercato auto: la crescita dell’elettrico in Italia resta inferiore rispetto a Germania, Francia e Spagna. L’“effetto incentivo” spesso non basta se non accompagnato da scelte di lungo periodo su infrastrutture, ricarica domestica e disponibilità dei modelli. La giornata di oggi rappresenta perciò un test di mercato: se i fondi verranno assorbiti in poche ore, il governo potrà leggerlo come un segnale di domanda latente; se il consumo dovesse rallentare, emergerebbe con forza il tema della sostenibilità economica delle elettriche anche in presenza di contributi.

La variabile territoriale e il nodo dei Comuni FUA

Sul fronte dell’equità territoriale resta aperta la questione evidenziata nelle ultime ore dal Codacons: l’accesso al bonus è legato anche alla residenza nelle cosiddette “zone FUA” (aree urbane funzionali), ma l’elenco aggiornato entrerà in vigore solo a novembre. Questo crea un doppio effetto distorsivo: da un lato chi vive oggi in un Comune che verrà incluso tra poche settimane non può accedere all’incentivo; dall’altro chi risiede in un’area che verrà esclusa tra circa un mese potrà beneficiarne pur non rientrando più nei criteri. Un’anomalia che rischia – se il plafond verrà esaurito subito – di lasciare fuori una parte di cittadini che, a normativa consolidata, avrebbero titolo a beneficiarne.

Il ruolo dei concessionari
I concessionari sono il terminale operativo del bonus e oggi si stanno muovendo come in una “giornata da saldi istituzionali”: pratiche accelerate, clienti già pre-registrati, disponibilità di modelli con prezzo limato fino alla soglia utile per accedere all’incentivo. È una procedura rapida ma che accentua la logica del “primo arrivato, primo servito”. Il rischio è che le famiglie con meno capacità di acquisto – quelle che avrebbero più bisogno della misura – non riescano ad attivarsi in tempo.

Politica industriale o misura tattica?

La vera domanda di fondo resta aperta: siamo di fronte a un incentivo per favorire la transizione o a uno strumento tattico che serve a chiudere un ciclo di mercato? Per il governo, la misura si inserisce nel percorso di allineamento europeo alle politiche di riduzione delle emissioni. Ma in assenza di continuità programmata – un calendario di rifinanziamenti pluriennale – l'effetto rischia di essere intermittente: un picco di immatricolazioni al click day, seguito da una nuova fase di stallo.

Il prossimo passaggio
I primi dati sul consumo dei fondi saranno decisivi per capire se il bonus potrà essere riproposto o rimodulato nei prossimi mesi. Per ora, il debutto conferma due aspetti: l’interesse c’è, ma è frenato dal prezzo e dalla complessità. Per trasformare un incentivo in transizione stabile serviranno regole più lineari, continuità temporale e un contesto infrastrutturale più maturo. Il click day misura la velocità della domanda, non ancora la profondità.

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