Biden ferma i boia federali: la pena di morte colpisce troppo neri e minoranze

- di: Brian Green
 
Il procuratore generale Merrick Garland (la più alta autorità della magistratura inquirente degli Stati Uniti) ha ordinato di fermare le esecuzioni federali, mentre il Dipartimento di Giustizia sta rivedendo le sue politiche sulla pena di morte, per le preoccupazioni sull'arbitrarietà nella sua applicazione, soprattutto in relazione al suo impatto soprattutto nei confronti dei neri e degli appartenenti a minoranze.

La posizione segna un totale inversione di tendenza rispetto all'indirizzo dell'amministrazione Trump, che aveva riattivato la pena capitale per reati federali, dopo una pausa durata 17 anni. Con la conseguenza che, negli ultimi mesi del mandato presidenziale di Donald Trump, sono stati messi a morte 13 detenuti.
La revisione avviata dal Dipartimento della Giustizia prenderà in esame politiche e protocolli messi in atto dai funzionari dell'amministrazione Trump che hanno determinato il più alto tasso di esecuzioni federali in oltre un secolo.

Merrick Garland, ex pubblico ministero che faceva parte della squadra del Dipartimento di Giustizia che ottenne la la pena di morte per l' attentatore all'edificio federale Murrah di Oklahoma City, il suprematista bianco Timothy McVeigh, ha detto di aver visto problemi nell'applicazione della pena capitale nei decenni successivi all'attacco del 1995, che provocò la morte di 168 persone, 19 delle quali bambini.
Le preoccupazioni, a giudizio del procuratore generale, "meritano un attento studio e valutazione da parte dei legislatori, Nel frattempo" - ha aggiunto Garland - "il Dipartimento deve prendersi cura di mantenere scrupolosamente il nostro impegno per l'equità e il trattamento umano nell'amministrazione delle leggi federali esistenti che disciplinano le condanne a morte".

La pausa delle esecuzioni federali è in linea con l'opposizione del presidente Biden alla pena capitale. Ha fatto una campagna per promettere di abolirla a livello nazionale ponendo fine alla pena di morte per reati federali e incoraggiando gli Stati ad approvare proprie leggi per fermare l'applicazione della pena capitale. Circa 50 detenuti si trovano nel braccio della morte federale e il Dipartimento di Giustizia non ha programmato esecuzioni da quando Biden è entrato in carica.
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