Usa: Biden vara il suo "new deal", da finanziare con nuove tasse

- di: Brian Green
 
Si annuncia come l'aumento più corposo delle tasse dal 1942 ad oggi quello che Joe Biden si appresterebbe ad annunciare nel giro di pochissimo tempo e che appare destinato a creare due distinte reazioni che si legano agli obiettivi del presidente che, da un lato, vuole aiutare le classi più colpite dalla crisi economica, ma dall'altro deve mettere le mani nelle tasche dei suoi connazionali, visto che la "vil moneta" da qualche parte la deve tirare fuori.

Secondo alcune indiscrezioni, il nuovo piano di Biden avrebbe, come primo obiettivo, quello di pompare una enorme massa di denaro per la realizzazione di nuove infrastrutture e per interventi su quelle esistenti. Il che, per un Paese immenso come sono gli Stati Uniti (basta solo pensare alla rete stradale) presuppone uno sforzo finanziario enorme. Ma se l'America vuole tornare ad essere competitiva sullo scenario mondiale, dove sente sul collo il fiato del Dragone cinese, deve partire dalle sue mura domestiche. Poi l'attenzione di Biden e della sua cabina di regia di esperti si sposterà verso le famiglie, ed in particolare verso i più esposti, i bambini, sui quali il presidente vuole scommettere considerandoli, a giusta ragione, la base sulla quale costruire il futuro degli Stati Uniti, ancora profondamente lacerati dalla politica divisiva della precedente amministrazione.

Che sia un passo importante, ancorché obbligato, lo testimonierebbe il fatto che il "new deal" targato Biden avrebbe l'assenso anche dei repubblicani, consapevoli che, davanti ad un pericolo grandissimo, l'unità se non il solo strumento è certamente uno dei necessari per superare l'ostacolo.
Ma, guardando la situazione attuale delle casse del governo federale, non è che Biden abbia una grande libertà di movimento, perché i sogni non sempre trovano riscontro immediato nella realtà. E per dare sostegno alle infrastrutture e consolidare il valore morale delle famiglie - a rischio nei periodi di crisi economica generalizzata - servono fondi, nell'ordine di centinaia di miliardi di dollari, forse anche migliaia. Ecco che quindi quel che Biden prometterà deve essere finanziato con un nuovo regime fiscale che forse non potrà cambiare modello (i repubblicani non lo permetterebbero, facendo le barricate al Congresso), ma certamente alzerà alcune delle asticelle fiscali, soprattutto quelle di aziende che, nel quadriennio trumpiano, hanno visto le loro risorse aumentare in modo esponenziale grazie a leggi e misure che sono sembrate ritagliate a loro misura.

A tale proposito basta ricordare che la riforma fiscale del 2017, ha tagliato in modo molto corposo le aliquote per le imprese (fino al 21 per cento, quattordici punti in meno rispetto al precedente regime), sospendendo anche le tasse per alcune categorie di semplici cittadini. La riforma, che doveva sostenere l'economia spingendo le imprese nuovi investimenti, è costata alle casse federali una cifra enorme, sotto forma di mancati introiti.
È ancora presto per potere formulare una ipotesi su come le grandi società possano reagire, ma di questo Biden sembra non interessarsi più di tanto perché in gioco non sono le casse di aziende, già ricchissime, ma il futuro delle prossime generazioni, che chiedono certezze.
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