Tra fette di torta e champagne, Berlusconi consegna Forza Italia a Salvini
- di: Redazione
Verrebbe da dire che non è che ci possa aspettare molto dal capo di un partito personale (cioè che senza di lui non esisterebbe) che, mentre sta festeggiando il suo ''non matrimonio'' - quello che questa definizione può mai significare -, celebra, etichettandolo come l'unico leader italiano, il politico che gli ha sempre tagliato l'erba sotto i piedi, erodendogli parte del consenso del centrodestra.
Eppure accade.
Eppure accade che Silvio Berlusconi, raggiante con la sua giovane fidanzata (cosa volete che siano 53 anni di differenza tra i novelli ''non sposi''), incoroni Matteo Salvini a leader del centrodestra e lo fa nel momento peggiore del ''capitano'', che annaspa dopo avere infilato un'incredibile serie di sfondoni politici, culminati nella figura barbina rimediata al confine ucraino, con tanto di maglietta inneggiante a Putin (identica a quella che indossò davanti alle mura del Cremlino) sventolatagli in faccia a mo' di scherno.
Berlusconi ha incoronato Salvini come leader del centrodestra
Ma, nonostante il crollo nel consenso, certificato da sondaggi anche di società demoscopiche di ''area'', Salvini è stato definito da Berlusconi il solo leader, con tanti saluti a quelli che, in Forza Italia, rivendicano con forza un passato ed uno spessore politico che non può essere cancellato da una frase buttata lì, tra una fetta di torta, una flûtes di champagne, una canzoncina, in un clima che, da raffinato qualche doveva essere, forse non lo è stato.
Con quella frase - che ha certamente reso raggiante la componente filo-leghista di Forza Italia -, Silvio Berlusconi potrebbe avere chiuso l'esperienza del suo partito come monolite ed aprire un ''libera tutti'' di cui potrebbero approfittare quei parlamentari e tanti amministratori locali che a morire sotto le verdi bandiere del ''capitano'' proprio non ci stanno.
Resta comunque un mistero - e stoppiamo subito battute sull'età avanzata del presidente - cosa abbia spinto Berlusconi a intronizzare come ''re'' del centrodestra Salvini scegliendo un'occasione mondana, quasi fosse la comunicazione di un nonno ai nipotini sul programma delle prossime vacanze da passare tutti insieme. Una scelta che però tutto appare meno che casuale, perché ufficializzata davanti a quella parte di Forza Italia che occhieggia alla Lega da tempo e che sembra aspettare solo che Berlusconi, per sua decisione (che non verrà mai) o per cause di forza maggiore, debba lasciare la guida del partito, per andare a chiedere asilo politico a via Bellerio.
Strategie di alta politica, se solo si partisse da sottozero.
Ma quelle parole, ''lui è l'unico leader vero che c'é in Italia'', Berlusconi le ha pronunciate, abdicando al suo ruolo per portare il partito infiocchettato davanti al portone di casa Salvini come fosse un regalo di Natale.
E ora i forzisti veri, quelli che ogni giorno in consiglio dei ministri battagliano con i loro colleghi della Lega, che continuano ad andare avanti nel loro essere politicamente bipolari (con Draghi e contro il governo, a secondo di quello che conviene), cosa faranno? Sentiranno come vincolante la loro appartenenza a Forza Italia oppure, prendendo atto del futuro che le parole di Berlusconi hanno prefigurato, ufficializzeranno la nascita di quella fronda che esiste da tempo, anche se ancora senza una firma apposta su un documento?
Verrebbe da chiedersi che senso ha ancora un partito il cui fondatore di fatto consegna una leadership che Salvini - almeno il Salvini di oggi, quello delle sparate in serie, a partire dal comizio in bermuda e petto nudo, sulla spiaggia - deve riconquistare. Anche perché le parole di Berlusconi hanno allargato ulteriormente il solco con Fratelli d'Italia che, a buona ragione, si starà chiedendo che senso ha parlare di centrodestra quando si prendono decisioni che escludono FdI, quasi fosse un partitucolo e non quello che oggi sarebbe ben più forte della Lega, per non parlare di Forza Italia.