Bankitalia: "La ripresa nel 2021 sarà più lenta del previsto"

- di: Redazione
 
Eugenio Gaiotti, il capo dipartimento di Economia e Statistica della Banca d'Italia, ha oggi parlato davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato durante l'audizione con argomento la manovra. E dalla stima da lui spiegata, sono arrivate indicazioni precise su come evolverà la situazione economica del nostro paese.

"L'impatto dell'impulso espansivo causato dalle misure introdotte dal Governo con la manovra è molto più ampia di quella misurata dalla variazione dell'indebitamento netto" - ha detto Gaiotti - "l'effetto dovrebbe essere nell'ordine di 2 punti percentuali del Prodotto Interno Lordo in media all'anno per il prossimo biennio, mentre nel 2023 dovrebbe ammontare a 1,3 punti percentuali".

Dall'analisi risulta che "la crescita è stata superiore alle previsioni, cosa che mostra come l'economia conservi un'ottima capacità di recupero. Ma il risalire dei contagi e le conseguenti misure stanno avendo effetti negativi: nel nostro paese è in corso un indebolimento dell'attività economica e stando ai dati, nel quarti trimestre potrebbe esserci una flessione del Pil, seppur minore rispetto a quella vista in primavera. Pare che il risultato dell'anno sarà in linea con le attese, ma la ripresa del prossimo anno sarà più lenta di quanto previsto".

Proprio per questo motivo, Gaiotti si auspica "una risposta tempestiva all'emergenza: una parte delle risorse della legge di Bilancio sarà destinata a sostenere le famiglie e i settori più colpiti, sarà essenziale preservare aziende in difficoltà ma solide per evitare danni permanenti. Stesso discorso per i redditi della famiglia che vanno preservati sia per contrastare l'aumento della diseguaglianza che per sostenere la domanda ed evitare crisi di consumi in un quadro di molta incertezza. Quando l'emergenza passerà, andranno valutati i costi di prolungamento delle misure ma per ora agli interventi vanno affiancate misure a lungo termine per crescere a un ritmo sostenuto e stabile. C'è necessità di un duraturo rientro dall'elevato peso del debito/Pil che richiederà grande attenzione alla qualità delle prossime misure, oltre che un uso efficace dei fondi europei".
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