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Bankitalia, Panetta: "Economia irregolare in calo grazie a riforme e digitalizzazione"

- di: Alberto Vicini
 
Bankitalia, Panetta: 'Economia irregolare in calo grazie a riforme e digitalizzazione'

L’economia non osservata in Italia continua a ridursi. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’inaugurazione dell’anno di studi 2025-2026 della Scuola di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, a Lido di Ostia. Dal 2011, ha spiegato, l’incidenza dell’economia irregolare sul Pil è calata di dueBankitalia, Panetta: "Economia irregolare in calo grazie a riforme e digitalizzazione" punti percentuali, mentre la quota dei lavoratori in nero è scesa di oltre un punto, raggiungendo il 10 per cento. Parallelamente, l’evasione fiscale in rapporto al prodotto interno lordo si è ridotta di quasi un terzo.

Bankitalia, Panetta: "Economia irregolare in calo grazie a riforme e digitalizzazione"

Si tratta di un cambiamento quantitativo rilevante, che secondo Panetta “non può essere interpretato come un fatto isolato, ma come il risultato cumulato di una trasformazione profonda del sistema economico e del rafforzamento operativo della Pubblica amministrazione”.

Le ragioni della svolta: tecnologia, controlli e fiducia
Secondo il governatore, il progresso registrato non deriva soltanto da interventi normativi, ma anche e soprattutto dall’accelerazione del processo di digitalizzazione, dalla modernizzazione dei sistemi di controllo e dall’introduzione di nuovi strumenti informatici che hanno reso più efficiente la macchina pubblica.

Il riferimento è alla fatturazione elettronica, all’incrocio automatizzato delle banche dati, agli strumenti di tracciabilità dei pagamenti e alla digitalizzazione dei servizi fiscali, che negli ultimi anni hanno ridotto gli spazi di discrezionalità e reso più difficile occultare attività economiche. Panetta ha sottolineato che tali innovazioni “hanno migliorato la relazione tra amministrazione e cittadini”, avvicinando gli utenti alla dimensione fiscale e contribuendo a un maggiore rispetto volontario delle regole.

Il valore del rispetto spontaneo delle norme
Per il governatore, uno degli effetti meno visibili ma più importanti è l’aumento della compliance spontanea. La riduzione dell’economia irregolare, infatti, non si misura solo in percentuali o miliardi recuperati, ma anche nella crescente percezione che pagare le imposte, rispettare i contratti e aderire alla legalità economica non siano più soltanto un obbligo imposto, bensì un comportamento naturale e condiviso.

“Questi progressi – ha ribadito Panetta – rafforzano il patto civico su cui si regge la convivenza economica e sociale del Paese”. Un patto fatto di reciprocità, responsabilità e trasparenza, che oggi poggia su basi più solide proprio grazie al funzionamento più efficiente delle strutture pubbliche.

Guardia di finanza: un ruolo centrale nella modernizzazione
Durante l’inaugurazione dell’anno di studi, Panetta ha evidenziato inoltre il contributo della Guardia di finanza, impegnata nel contrasto all’evasione e alle attività illegali. La Scuola di polizia economico-finanziaria rappresenta infatti uno dei fulcri della formazione dei reparti specializzati, chiamati a confrontarsi con fenomeni sempre più complessi, dall’economia sommersa ai reati finanziari online.

Nell’ottica del governatore, la capacità di presidiare l’economia digitale sarà determinante: “La lotta all’illegalità economica richiederà sempre di più competenze tecnologiche e strumenti avanzati. Per questo la formazione non può fermarsi, e la cooperazione tra istituzioni deve restare salda”.

Una sfida ancora aperta: mantenere il ritmo
Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi tredici anni, Panetta ha ricordato che l’Italia presenta ancora livelli di economia irregolare superiori alla media europea. Per questo motivo la sfida, oggi, è consolidare i progressi ottenuti e proseguire nel percorso di riforme e investimenti digitali.

“Ogni passo avanti nella trasparenza e nella legalità produce benefici che vanno oltre il gettito
– ha concluso – perché rafforza la fiducia collettiva, migliora la qualità della vita e sostiene la crescita economica”.

Con una linea chiara: la modernizzazione non è solo tecnologia, ma cultura. E il contrasto all’economia irregolare funziona davvero solo quando istituzioni e cittadini si riconoscono nella stessa idea di Paese.

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