Banche, Federconsumatori: "Aumenti generalizzati per i conti, c'è il sospetto di un cartello"

- di: Redazione
 
Il fatto che qualche banca - nel caso specifico UniCredit - abbia notificando ai suoi clienti che, nel giro di pochi mesi, saranno modificati - ovviamente al rialzo - i costi per alcuni conti preoccupa Federconsumatori. Italia Informa, nei giorni scorsi, lo aveva denunciato, prendendo spunto proprio dalla decisione di UniCredit di aumentare i costi per la tenuta del conto My Genius. Ma il fatto che anche altri istituti possano seguire a breve la medesima strada ha indotto Federconsumatori a prendere ufficialmente posizione, ipotizzando una ipotesi che, se si dovesse dimostrare esatta, sarebbe grave, e cioè che, su tali aumenti, ci sia una tacita convergenza delle banche; che esista, cioè, una logica di cartello.

In un comunicato, Federconsumatori ricorda di avere denunciato e segnalato' alle Autorità di garanzia il comportamenti di diversi istituti bancari che starebbero "adottando politiche a dir poco discutibili per incentivare gli investimenti delle somme depositate sui conti correnti". A tale proposito, la Federazione ha fatto riferimento ad una vicenda (appunto quella di cui s'era occupato Italia Informa) che riguarda UniCredit che, "dopo la minaccia di chiusura dei conti con depositi superiori a 100 mila Euro paventata da Fineco in assenza di un portafoglio titoli o di una forma di investimento'', ora vede l'istituto "spalmare i maggiori costi su tutti i correntisti titolari di un conto My Genius".

Per Federconsumatori l’eccesso di liquidità sui conti "sta diventando un oneroso problema per gli istituti di credito, ora costretti a pagare le conseguenze delle condotte assunte negli anni passati", anche perché "la tendenza a lasciare i propri risparmi sul conto, infatti, è sicuramente determinata o comunque fortemente influenzata dagli avvenimenti degli ultimi anni: tra spinte verso investimenti in diamanti, operazioni baciate e chi più ne ha più ne metta".

Cose che hanno "compromesso la fiducia verso gli istituti bancari e la loro attività di consulenza: le note vicende che hanno investito il settore bancario e finanziario hanno mostrato tutte le carenze, asimmetrie, nonché spesso vere scorrettezze nell’informativa ai clienti in tema di investimenti".

Per la Federazione dei consumatori, quindi, per arginare il problema, le banche "adottano decisioni arbitrarie e unilaterali, come la chiusura del conto o, in questo caso, un aumento per tutti i correntisti. Una politica a nostro avviso fortemente lesiva dei diritti dei cittadini, che conferma il nostro timore di una vera e propria ipotesi di cartello da parte degli istituti. Stavolta, infatti, è il turno di Unicredit, ma non vorremmo che siano anche altri istituti si stiano muovendo in tale direzione".
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