Via alla grande trasformazione
Aumentano del 40% le spese dedicate alla cura delle infrastrutture
Il Cda di Autostrade per l’Italia ha approvato le linee guida di un Piano strategico quadriennale destinato a trasformare radicalmente la Società. Abbiamo intervistato il nuovo amministratore delegato Roberto Tomasi, che illustra lo schema generale del Piano ed entra nei dettagli.
Una visione innovativa che - attraverso una profonda revisione della cultura e dell’organizzazione aziendale ed un eccezionale sforzo di adeguamento della rete - porterà, a fine periodo, ad una radicale trasformazione di Autostrade per l’Italia (Aspi). È quella presentata dalle linee guida del Piano strategico 2020-2023, che contiene le principali direttrici di trasformazione e cambiamento della società, approvato dal Consiglio di amministrazione di Aspi.
Ingegner Tomasi quali i punti essenziali su cui il Piano è focalizzato?
Il piano strategico è lo strumento che, nel giro dei prossimi 3-4 anni, ci permetterà di trasformare Autostrade per l’Italia, avviando al tempo stesso un programma radicale di ammodernamento della rete. Realizzeremo nuove opere e attività di manutenzione per 7,5 miliardi, triplicando le risorse per gli investimenti e aumentando del 40% quelle dedicate alla cura delle infrastrutture. Abbiamo già programmato 1.000 nuove assunzioni: cerchiamo il meglio delle competenze presenti sul mercato proprio per attuare il piano. Investiremo inoltre nella digitalizzazione degli asset e dei sistemi di monitoraggio, lavorando con le migliori tecnologie a disposizione, oltre che in attività sempre più sostenibili e attente al fattore ambiente. Viviamo ancora oggi una fase di grande difficoltà e incertezza, ma abbiamo posto le basi per dare vita alla nuova ASPI, una società basata sull’efficienza, sull’attenzione alle persone, sulla sicurezza, sulla trasparenza.
Il Piano strategico 2020-2023 programma investimenti sulla rete per circa 5,4 miliardi di euro, che portano quasi a triplicare gli importi investiti dalla società nel quadriennio precedente (pari a circa 2,1 miliardi di euro). Può declinare a quali interventi specifici è diretta una tale mole di investimenti?
Abbiamo l’opportunità di dare vita al più importante programma di investimenti infrastrutturali del Paese, a partire da subito. Basti pensare alla Gronda di Genova e al passante di Bologna, infrastrutture immediatamente cantierabili che, insieme, valgono quasi 6 miliardi di euro. Inoltre il programma prevede opere di potenziamento della rete: penso, ad esempio, alla realizzazione di nuove corsie autostradali che, una volta sbloccate, consentiranno di avviare investimenti complessivi per circa 10 miliardi di euro nel giro di soli due anni. Si tratta di infrastrutture fortemente volute dalle comunità territoriali, già inserite nei nostri piani di sviluppo. Aspettiamo solo l’ultimo via libera del Governo per avviare i cantieri.
Sono previste nell’arco di piano 1.000 assunzioni. Quali figure, in particolare, riguarderanno? Le linee guida del Piano parlano anche di “forte valorizzazione delle competenze e delle risorse umane presenti in azienda attraverso specifici programmi di formazione e sviluppo dei talenti”. Può già indicare qualche specifica iniziativa in questo settore cruciale della formazione e sviluppo dei talenti?
Sul sito di ASPI sono già stati pubblicati i primi profili che stiamo cercando in tutta Italia. Si tratta prevalentemente di figure specializzate, come ingegneri, tecnici, operai, addetti autostradali ed esattori. Vogliamo attrarre nuove competenze, premiando il merito e il talento, in particolar modo quello dei giovani. In questo senso, abbiamo avviato collaborazioni con istituti tecnici e università italiane per facilitare le attività di selezione. Integrità, etica del lavoro e massima professionalità sono i requisiti base che abbiamo posto alla base del nostro lavoro giornaliero e che chiediamo vengano considerati prioritari anche da chi si candida a far parte della squadra di Autostrade per l’Italia.
Che importanza strategica riveste nel Piano strategico 2020-2023 la sicurezza su strada, nei cantieri e nei luoghi di lavoro?
Il tema della sicurezza è per me una priorità fondamentale. A fine 2019 è stato completato il piano straordinario di monitoraggi dei 1.943 ponti e viadotti della rete di ASPI effettuato da società di ingegneria esterne specializzate. Inoltre, un consorzio internazionale di imprese, guidato dalla multinazionale Bureau Veritas, controlla e verifica costantemente lo stato della rete con ispezioni trimestrali. Stiamo utilizzando tecnologie avanzate, come il laser-scanner e il georadar, per controllare le circa 600 gallerie della rete. Stiamo adottando un criterio di grande rigore nella realizzazione di questa attività. C’è poi il tema, altrettanto centrale, della sicurezza sul lavoro. Quando viaggiamo, dobbiamo avere la consapevolezza che dietro ogni cantiere ci sono tante persone che stanno svolgendo il loro lavoro su strada. Serve, dunque, la massima attenzione da parte di tutti, e per questo abbiamo recentemente lanciato una campagna di sensibilizzazione sia per i nostri lavoratori che per gli automobilisti. Vogliamo tornare a essere un punto di riferimento internazionale in termini di standard di sicurezza nei cantieri e su strada e per questo stiamo sviluppando delle specifiche iniziative, anche in collaborazione con la Polizia Stradale. Raggiungere questo obbiettivo è per noi la cosa più importante.
È prevista la completa digitalizzazione delle procedure e dei processi lavorativi aziendali. Quale l’importo complessivo destinato a questo processo cruciale di profonda innovazione? Quali gli interventi principali previsti nello specifico?
Vogliamo usare le migliori tecnologie disponibili sul mercato per digitalizzare i nostri processi decisionali e lavorativi, così da renderli sempre più efficienti. A vantaggio del servizio che offriamo ai milioni di utenti che attraversano ogni giorno la nostra rete. Investiremo oltre 500 milioni di euro in innovazione tecnologica, a partire dalla completa digitalizzazione dei sistemi di monitoraggio.
La nuova piattaforma di intelligenza artificiale realizzata insieme ad IBM sarà impiegata dalle società esterne incaricate delle attività di monitoraggio. Quale livello di trasparenza e di condivisione delle informazioni è previsto?
Insieme a IBM abbiamo sviluppato una piattaforma innovativa che, entro la fine dell’anno, consentirà di monitorare digitalmente le più importanti infrastrutture della rete. Funzionerà attraverso un sistema di intelligenza artificiale e svolgerà un compito anche di tipo predittivo. In questo modo i tecnici di società specializzate esterne deputate alle attività di sorveglianza avranno un supporto di grande utilità nella realizzazione del loro delicato compito. Ogni tipo di informazione riguardante ponti, viadotti, cavalcavia, sarà sempre tracciata e trasparente, dalla fase di ispezione fino alla conclusione degli interventi di manutenzione. La sperimentazione del nuovo sistema è già avviata.
Le linee guida parlano di “novità significative anche sul fronte della mobilità sostenibile”. Secondo la logica della “green infrastructure”, saranno attivate iniziative di sviluppo e gestione sostenibile della rete. Può farci qualche esempio concreto?
Può sembrare strano, ma anche le autostrade possono diventare un luogo dove la sostenibilità e l’attenzione all’ambiente svolgono un ruolo. Per favorire la mobilità elettrica, stiamo progettando la realizzazione di piazzole con colonnine di ricarica veloce all’interno delle principali aree di servizio. Vogliamo inoltre potenziare l’uso delle energie rinnovabili nei servizi forniti agli automobilisti e lavorare con un approccio improntato sulla logica della “carbon neutrality”. Riteniamo doveroso realizzare anche azioni di rimboschimento, necessarie per compensare l’emissione di CO2, quando realizziamo nuove infrastrutture.
Tra gli elementi su cui punta il Piano strategico c’è il forte miglioramento della ‘customer experience’, affermando che verranno adottate “misure e soluzioni che mettano al centro le necessità degli automobilisti, lungo tutta la durata del viaggio”. A che cosa pensate esattamente? Quando prevede che sarà avviata la sperimentazione per connettere in modalità 5G tutta la rete autostradale?
Abbiamo diversi progetti in corso per migliorare la “cura” del cliente quando si trova sulla nostra rete: vogliamo ad esempio introdurre sistemi di info-traffico predittivo su tutti i nostri canali informativi e testare sistemi di “virtual agent” ai caselli. Un altro punto qualificante sarà la riduzione dei tempi di risposta dei reclami e l’erogazione di rimborsi in caso di disagi alla viabilità causati dai lavori di manutenzione. Introdurremo anche sistemi di segnaletica dinamica e tecnologie di comunicazione “smart lighting” in prossimità di svincoli, gallerie, aree di sosta e di servizio.
Ingegner Tomasi, lei è stato nominato Ad di Autostrade per l’Italia lo scorso 25 novembre e subito è chiamato ad affrontare un quadriennio di fuoco sul fronte degli impegni molto corposi tracciati dal Piano strategico. Con quale spirito affronta questo quadriennio destinato a cambiare radicalmente Aspi? Come è stato accolto tale Piano all’interno dell’articolata struttura complessiva della Società?
Il piano è stato approvato da pochi giorni in CdA ed è stato preparato con cura e attenzione da parte di tutto il management della società. Dobbiamo fare in modo che ognuno dei 7.000 dipendenti di ASPI senta questo piano come proprio e lo viva come occasione di cambiamento e di miglioramento della propria esperienza lavorativa. La nostra società, dal giorno della tragedia del Ponte Morandi, vive una fase di grande difficoltà. Per questo abbiamo voluto porre le basi per un cambiamento profondo, che ci consenta di superare i nostri limiti e tornare ad essere motivo di orgoglio per il Paese e per i servizi di mobilità che offriamo a milioni di persone.
Facciamo un balzo temporale in avanti di 10 anni. Come vorrebbe che fosse Aspi nel 2030? Come la sogna?
Immagino una società che mette al centro le competenze umane e l’uso delle tecnologie per connettere famiglie, imprese, territori. E’ questa la nostra missione e ciò che sappiamo fare meglio. Con spirito di servizio.
G.C.