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Fabrizio Testa, AD di Borsa Italiana: "La finanza reale non può aspettare. I primi 100 giorni di Trump? Non aiutano"

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Fabrizio Testa, AD di Borsa Italiana: 'La finanza reale non può aspettare. I primi 100 giorni di Trump? Non aiutano'
"I mercati reggono la volatilità, ma non l’indecisione". Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana, va dritto al punto, a margine della giornata organizzata da AssoNEXT alla Sala della Regina di Montecitorio. Al centro del suo intervento, e della riflessione condivisa con Italia Informa, c’è il nodo cruciale della finanza reale e delle condizioni necessarie perché le piccole e medie imprese possano continuare a crescere, innovare, investire.

Fabrizio Testa, AD di Borsa Italiana: "La finanza reale non può aspettare. I primi 100 giorni di Trump? Non aiutano"

Trump, con la politica dei dazi, "non fa bene alla Borsa e quindi non fa bene all’economia", sottolinea Testa. "Gli Stati Uniti restano un mercato fondamentale per le imprese italiane. Ma se l’accesso viene reso instabile da misure unilaterali, è inevitabile che il sistema rallenti. In questo momento abbiamo bisogno di ponti, non di muri. E che l’Europa si mostri compatta".

Il concetto di finanza reale torna più volte, come cifra del ruolo che Borsa Italiana rivendica: "Stiamo costruendo una finanza concreta, accessibile, al servizio delle imprese. Non si tratta solo di mercato, ma di infrastruttura finanziaria ".

In questo senso, Via Tomacelli diventa un simbolo e un motore: qui, a Roma, non solo ha sede MTS, la piattaforma all’ingrosso dei Titoli di Stato, ma anche Euronext Clearing, (ex Cassa di Compensazione e Garanzia) che è diventata, da Clearing domestica a una delle principali Clearing House paneuropee. "Oggi da Roma – precisa Testa – gestiamo volumi triplicati, progettiamo strumenti innovativi come i mini futures su titoli di Stato europei, offriamo servizi che prima erano delegati a clearing house estere, spesso poco interessate al nostro ecosistema. Ora abbiamo autonomia e visione integrata".

Questa trasformazione restituisce centralità a Roma in un campo – quello finanziario – storicamente presidiato da Milano. "Via Tomacelli può e deve diventare un punto di riferimento strategico non solo per l’Italia, ma per l’intero mercato continentale. La finanza reale passa da qui".

Alla domanda se sia la politica interna o quella internazionale a generare più incertezza, Testa risponde netto: "L’instabilità, ovunque nasca, paralizza. Le imprese non sanno su quali regole fare affidamento e quindi rallentano. Serve una governance che anticipi gli shock, non che li rincorra. Borsa Italiana fa la sua parte, ma servono regole chiare, fiscali e normative, che non cambino ogni due anni".

Il nuovo assetto operativo consente a Roma di diventare laboratorio di strumenti finanziari al servizio dell’ infrastruttura finanziaria : "Per anni ci siamo dovuti appoggiare a realtà estere. Ora, da qui, progettiamo strumenti che rispondono direttamente ai bisogni del tessuto produttivo italiano ed europeo. È un cambio di paradigma che rafforza il nostro mercato dei capitali ".

Infine, il riferimento a quell’equilibrio tra mercato, impresa e innovazione che nel corso della giornata è stato definito “Bell Ambito”: "Mi piace. È l’ambiente che vogliamo costruire. Un contesto dove anche chi ha solo un’idea possa trovare lo spazio per farla crescere. Un ecosistema italiano, radicato in Europa, dove la finanza smette di essere astratta e torna a essere motore reale di sviluppo"

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