La nuova survey sulle startup presentata oggi a Milano da Assintel dipinge un quadro preciso sulle startup italiane, il cui DNA è digale, social e sostenibile e il cui target è rivolto in gran parte al settore ICT e ai servizi business.
Assintel presenta il "Report speciale startup" e consegna i Digital Awards 2024
La ricerca, svolta nel primo quadrimestre dell’anno, è curata dall’Istituto Ixé e mostra una tipologia d'impresa mediamente piccola (l’83% ha meno di 10 occupati, il 72,6% ha meno di 5 soci), col 52,7% che è in fase di scaleup e col 26,9% che è in fase di lancio commerciale (26,9%). Il mercato prevalente è quello B2B per il 64,3% di esse. I principali segmenti di mercato sono l’ICT (per il 38,1% di esse), i prodotti e servizi business (37,4%), l’area healthcare, pharma e biotech (18%), la manifattura (17,3%), la finanza e il food & beverage (17%).
La loro presenza online è pressoché totale: il 99% di esse ha almeno un canale online, si tratti di sito web o social. Linkedin è il social network preferito (con l’85% delle presenze) seguito da Facebook (57,8%) Instagram (57,1%), YouTube (31,3%), TikTok (12,9%) e infine X (10,5%).
A livello di tecnologie adottate in azienda, non sorprende che l’intelligenza artificiale sia presente per il 43,9% di esse, seguita dalle piattaforme digitali (32%), dal cloud (28,9%) e da sistemi di social media marketing (28,9%). Anche l’aspetto delle tecnologie proprietarie è peculiare: il 58,1% le ha già o le sta sviluppando, percentuale che sale al 90,1% per le associate Assintel. Il 38,4% ha inoltre già sviluppato o sta sviluppando brevetti, percentuale che sale al 52% per le associate Assintel.
Ma il dato decisamente più interessante è la connessione con il valore della sostenibilità: per il 68% delle startup intervistate il loro prodotto ha un impatto in termini ecologici e di sostenibilità, in particolare se rivolto ai settorei energia/utilities (75,6%), healthcare/pharma/biotech (75,5%), finance (72%) e ICT (71,4%).
Dante Laudisa, vicepresidente Assintel e coordinatore del progetto #startuphub2030, ha dichiarato: “Il focus di questa nuova ricerca non è stato tanto quello di una mappatura asettica delle startup italiane, quanto quello di concentrarci sullo spaccato più innovativo di questo mondo, per coglierne le peculiarità e orientare gli investitori verso un sostegno allo sviluppo di questo prezioso ecosistema. Le startup associate evidenziano un risultato di posizionamento migliore nelle diverse metriche, poiché far parte dell'ecosistema Assintel consente una condivisione e un confronto importante in termini di valori e contenuti. Questo dato per noi è la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: alle startup che gravitano attorno all’ecosistema Assintel proponiamo infatti un assessment ad hoc – Value’s Metrics – che lega gli indici ESG ai criteri di premialità per entrare in contatto con quegli investitori che sposano la nostra filosofia di sostenibilità. Il mondo delle startup innovative italiane è come un nuovo genoma che porta nel DNA imprenditoriale la linfa dell’innovazione. Dobbiamo imparare a supportarlo a livello sistemico, con politiche di valorizzazione: pensiamo alla semplificazione burocratica, frenata dal passo indietro sulla costituzione online delle nuove startup tramite le Camere di Commercio, e soprattutto alla concessione del credito, ancora troppo conservativa”.