Rapporto ANAEPA-Confartigianato: il 69,3% delle imprese edilizie è artigiano

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

L'edilizia italiana sta affrontando una fase di profonda trasformazione. Dopo l'impulso generato dal Superbonus e dai fondi del PNRR, il comparto si trova oggi di fronte a nuove sfide, tra la necessità di adattarsi alle normative europee e la difficoltà nel reperire manodopera qualificata. È quanto emerge dal rapporto dell'Ufficio Studi di Confartigianato, presentato nel corso di un webinar organizzato da ANAEPA-Confartigianato Edilizia, che ha analizzato l’andamento del settore nel 2024 e le prospettive per il 2025.

Rapporto ANAEPA-Confartigianato: il 69,3% delle imprese edilizie è artigiano

Secondo i dati riportati, il 69,3% delle imprese del settore costruzioni è di natura artigiana, a dimostrazione di quanto il comparto sia radicato nella dimensione delle piccole e medie imprese. Un dato che conferma il ruolo centrale dell’artigianato nella riqualificazione del patrimonio edilizio e nella spinta all'innovazione in chiave sostenibile.

Nel corso del 2024, il settore ha mostrato segnali di crescita, grazie all'incremento della produzione, del valore aggiunto e degli investimenti, in particolare su fabbricati non residenziali e infrastrutture. Tuttavia, il rapporto evidenzia una criticità ormai strutturale: la carenza di personale qualificato. Un fenomeno che si lega anche alla crisi demografica italiana e che potrebbe rappresentare un freno alla crescita nel lungo periodo.

La transizione post-Superbonus e il rischio di frenata

Se da un lato il settore ha beneficiato negli ultimi anni di incentivi come il Superbonus, la sua progressiva riduzione e il ritorno a detrazioni fiscali più contenute potrebbe incidere sugli investimenti privati. Le previsioni per il 2025 indicano infatti una possibile flessione degli investimenti complessivi nell’edilizia, in particolare nel segmento delle ristrutturazioni abitative. Un aspetto che desta preoccupazione anche alla luce degli ambiziosi obiettivi fissati dalla direttiva europea sulle case green, che impone un miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici nei prossimi anni.

Per questo, ANAEPA-Confartigianato Edilizia sottolinea la necessità di politiche di sostegno più stabili e lungimiranti, che possano garantire continuità al settore senza creare oscillazioni troppo marcate. In particolare, il focus dovrebbe essere su una fiscalità più prevedibile e su misure che incentivino le imprese a investire in tecnologie e formazione.

Lavoratori stranieri e innovazione: due chiavi per il futuro
Un altro dato interessante che emerge dallo studio riguarda il ruolo della manodopera straniera nel settore: il 25,4% delle imprese artigiane è guidato da imprenditori di origine straniera, mentre il 22,7% della forza lavoro è composta da lavoratori stranieri. Un elemento che dimostra quanto l’edilizia sia sempre più un settore aperto e multiculturale, in cui la diversità può rappresentare un valore aggiunto.

Oltre alla questione della manodopera, il comparto dovrà affrontare un'altra sfida fondamentale: l’innovazione e la digitalizzazione. L’adozione di nuove tecnologie, dalla modellazione BIM ai materiali ecosostenibili, sarà determinante per mantenere la competitività del settore e rispondere alle esigenze di un mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

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