Ambromobiliare, società EGM: l’importanza del fattore “G”

- di: Barbara Leone
 
La crescente attenzione degli investitori rispetto al tema della sostenibilità è riconducibile principalmente a tre fattori: materialità, richiesta dei clienti e regolamentazione. E’ quanto emerge da uno studio realizzato da Ambromobiliare, società di consulenza specializzata in servizi di Financial Advisory, che ha analizzato la corporate governance delle 184 società quotate su EGM al 15 dicembre 2022, evidenziando ampi margini di miglioramento in merito al fattore “G”, ovvero il fattore Governance. Che ad oggi, secondo il report Ambromobiliare, è quello su cui viene posta maggiore attenzione in quanto più facilmente misurabile con criteri oggettivi rispetto ai fattori “E” e “S”, che sono più influenzati dal settore in cui opera la società e dalla discrezionalità del soggetto che li analizza. Inoltre, un sistema di governance attinente alle migliori best practice, favorisce attenzione e apertura verso le iniziative a supporto dell’ambiente e della comunità.

Ambromobiliare, società EGM: l’importanza del fattore “G”

Alla fine del 2021, ricorda il report, i fondi gestiti dagli investitori istituzionali membri dell’UN PRI – United Nation Principles of Responsible Investment (rete internazionale di investitori sostenuta delle Nazioni Unite le cui politiche d’investimento sostengono principi di sostenibilità ESG) erano 4.375 con un asset under management (AUM) complessivo di circa 121mila mld di dollari. Secondo Banca d’Italia, nel 2021 la raccolta dei fondi comuni gestiti da intermediari italiani nei comparti orientati verso investimenti ESG è pari a 34mld di euro, con un AUM complessivo di 158 mld di euro. Uno studio condotto dall’Esma nel 2022 mostra che tra il 2019 e il 2020 i fondi UCITS ESG erano mediamente meno costosi e meglio performanti, rispetto a quelli non-ESG. Nel 2020 il rendimento dei fondi ESG è stato del +3,3% contro un +0,8% dei non-ESG. Nel 2019, ricorda ancora il report, viene inserita per la prima volta una sezione “ESG” all’interno della Roadshow Presentation di un cliente in quotazione su EGM e una sezione “Sostenibilità” all’interno del Documento di Ammissione. Molti fondi di investimento chiedono sempre più maggiori approfondimenti sui temi ESG, anche attraverso l’invio di questionari sviluppati internamente.

In fase di IPO alcuni investitori richiedono valutazioni esterne da parte di operatori esperti che svolgono analisi simili a quelle dei rating ESG. Un sempre maggiore numero di PMI quotate su EGM scelgono di pubblicare un Bilancio di Sostenibilità e comunicano al mercato i propri traguardi in campo ESG. Al 30 giugno 2022, sono 40 su 179 le quotate su EGM che rendicontano le proprie attività ESG. A tal proposito Ambromobiliare incentiva i propri clienti nel processo di IPO a dare sempre maggiore importanza all’assunzione di politiche ESG compliant e alla corretta comunicazione delle stesse al mercato. Negli ultimi anni, Ambro ha notato una sempre maggiore apertura alle tematiche di ESG da parte delle PMI quotate/quotande e dei vari attori che operano sui mercati dei capitali, in particolare sul mercato Euronext Growth Milan (EGM) che, quale mercato "exchange regulated", non presenta particolari requisiti in termini di sostenibilità ambientale e sociale. In merito al fattore “G” (Governance), attualmente è richiesto unicamente il numero minimo di un consigliere indipendente all’interno dei CdA. Il Regolamento Emittenti non si esprime su quota di genere, voto di lista, distinzione dei ruoli di Presidente e AD, ecc. Sul mercato EGM il fattore “G” è quello su cui, ad oggi, viene messo maggiormente l’accento da parte degli Emittenti e dei vari attori che operano sul mercato. Le linee guida CE in tema di Non Financial Disclosure attribuiscono un ruolo di primaria importanza al fattore “G” invitando le società ad adottare “opportune disposizioni in materia di governance aziendale”, in modo da favorire la completezza e l’accuratezza delle informazioni di carattere non finanziario. Un sistema di governance ben strutturato è diventato nel tempo fondamentale per lo sviluppo di policy a supporto della sostenibilità in ambito sociale e ambientale. Ambromobiliare ha analizzato un panorama della corporate governance su EGM analizzando, come detto, un campione di 184 società emittenti quotate su EGM al 15 dicembre 2022 (escluse le SPAC). Il numero medio di consiglieri indipendenti all’interno dei CdA delle società quotate su EGM è di 1,4 unità. Come previsto dal Regolamento Emittenti, tutti gli emittenti hanno almeno un consigliere indipendente. Il numero medio di consiglieri donna dei CdA delle società quotate su EGM è di 1,1 unità. Il 29,3% degli emittenti di EGM ha un CdA composto da consiglieri dello stesso genere. Le best practice della Corporate Governance prevedono una distinzione tra le persone che assumono il ruolo di Presidente del CdA e dell’Amministratore Delegato, per evitare di accentrare troppo i poteri/responsabilità in capo alla medesima persona. 12 emittenti appartenenti al campione analizzato non prevedono il voto di lista all’interno dei propri Statuti. La gran parte delle società quotate su EGM prevedono la soglia del 10% per il voto di lista, molte quella del 5%.

In conclusione, il forte interesse mostrato dagli investitori e dalla comunità finanziaria alle aziende “sostenibili” a prescindere dalle loro dimensioni, porta a sostenere che anche le PMI quotate o quotande dovrebbero includere nelle proprie strategie le tematiche ESG, così da attrarre risorse finanziarie e ottimizzare i processi di fundraising (equity o debito). Ambro suggerisce due approcci per le PMI. Il primo riguarda l'ottenimento di un rating ESG, che fornisce un'indicazione a investitori, stakeholder e mercati in merito all'esposizione di una società a determinati rischi ESG materiali e tipici del settore in cui opera, nonché in merito alla capacità di gestirli. Il report evidenzia che il rating permette anche di:ottenere tassi più vantaggiosi nei c.d. sustainability linked Loans; accrescere la fiducia degli investitori nel contesto di Debt o Equity Roadshow; confrontare le proprie performance in ambito ESG con quelle dei competitors di settore. Un altro fronte di intervento riguarda la Non Financial Disclosure, e qui l'osservazione è che le società possono valorizzare le proprie strategie ESG con un sistema di comunicazione trasparente ed efficace attraverso iniziative quali: la formazione dell'Investor Relator sull'integrazione dell'ESG nell'equity story da raccontare al mercato; lo sfruttamento dei canali a propria disposizione (sito internet, press release relazione sulla gestione, etc); la redazione di un report di sostenibilità periodico ispirato a quello richiesto per le large cap quotate.
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