Ambiente, Cingolani: "Necessario un compromesso tra sostenibilità e fattibilità"

- di: Daniele Minuti
 
Nella giornata di ieri si è tenuto l'evento online denominato "La Regione Emilia-Romagna tra neutralità carbonica e transizione energetica" al quale ha partecipato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

Quest'ultimo ha preso la parola, parlando del processo di transizione ecologica in atto nel nostro paese e raccontando di aver parlato del tema telefonicamente con la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager: "Ho difeso con la commissaria il regime italiano di interrompibilità delle imprese energivore, che l'Ue interpreta come aiuti di stato, molto più avanzato rispetto a quelli degli altri paesi europei e necessario per evitare blackout della rete elettrica. La mia speranza è che si riesca a dividere posizioni ideologiche e situazioni di compromesso fondamentali per il disegno della sostenibilità ma purtroppo non c'è una soluzione unica, siamo di fronte a un grande problema che non si limita solo all'ambiente: anche se volessimo spegnere tutto ciò che inquina, ci sarebbero milioni di disoccupati in giro, è impensabile un passaggio di tutti in nuovi lavori verdi perché la transizione va costruita. Se siamo d'accordo sulla transizione che deve durare anni per raggiungere il primo obiettivo di una decarbonizzazione al 55%, serve che si faccia un cammino condiviso e non un muro contro muro continuo".

Cingolani ha proseguito: "Vogliamo il rinnovabile ma ci sono i problemi paesaggistici, non vogliamo nucleare, gas e carbone ma vogliamo telefonini, modelli industriali e condizionatore: serve quindi un compromesso fra sostenibilità ambientale e fattibilità, se tutti non rinunciano a qualcosa, gli 8 miliardi di watt che dobbiamo mettere nel prossimo decennio non li metteremo. La transizione ecologica non è compatibile col lavoro? Non penso, ma sono trasformazioni che richiedono tempo, avremo possibilità di creare posti di lavoro ma non nel prossimo triennio: per giustificare un ottimismo verso i prossimi 15 anni dobbiamo lavorare bene nei prossimi 3. Servono investimenti non solo in ambito ambientale o digitale".

In ultimo il ministro ha parlato dell'uso delle risorse europee: "Ci presteranno dei soldi ma con una tabella di tempi da rispettare, ho cercato con il mio lavoro sul Pnnr di fare un'operazione sostenibile perché il futuro è sostenibilità: il ministero per la Transizione Ecologica non dovrà rimanere tale a lungo, la transizione dovrà avvenire ma una volta impostata spero si passi a un ministero della Sostenibilità".

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