Blackout di un provider blocca siti banche e compagnie aeree in Australia e America

- di: Brian Green
 
Nuova interruzione globale dei servizi online che, secondo quanto pubblicano oggi i media australiani ed americani, sarebbe responsabilità del service provider statunitense Akamai. Il disservizio ha causato un blackout che per un'ora ha bloccato l'attività di siti di banche dell'Isola-continente (e del suo servizio postale nazionale) e anche americane oltre che di alcune compagnie aeree.
Il disservizio ha impedito ai clienti di banche di accedere ai siti Web delle aziende ed alle loro applicazioni.

Tra le vittime anche le compagnie aeree American, Delta, United e Southwest Airlines. Le interruzioni, a quanto pare, sono durate più a lungo in Australia, dove i problemi sono sorti a metà pomeriggio locale, quando gran parte del resto del mondo dormiva. I servizi online sono tornati alla normalità un'ora dopo le prime segnalazioni.
Anche la più grande istituzione finanziaria australiana, la Commonwealth Bank, è stata interessata dal disservizio, insieme a molte altre importanti banche del Paese. I blackout, iniziati intorno alle 14:10 ora di Sydney , hanno anche interrotto il servizio postale australiano e la compagnia aerea Virgin Australia.

Un portavoce di ANZ Bank ha affermato che l'incidente è stato "collegato a un fornitore esterno", ma "la connettività è stata rapidamente ripristinata e i servizi più colpiti sono tornati online" . Westpac e ME Bank hanno anche segnalato problemi con le loro applicazioni mobili o prodotti bancari online.
L'interruzione è solo l'ultimo incidente ad attirare l'attenzione sulla potenziale instabilità delle piattaforme online, vitali per l'economia, nonché sul ruolo chiave svolto da una manciata di aziende, per lo più sconosciute all'economia.

Pochi giorni fa, i media e i siti governativi statunitensi, compresi quelli della Casa Bianca, del The New York Times e Amazon, sono stati temporaneamente interessati da un problema della società statunitense Fastly, che offre agli editori di siti Web un aiuto a distribuire i loro contenuti a livello internazionale. Il suo servizio - come quello dei suoi concorrenti Akamai o Cloudflare - impedisce a tutte le richieste indirizzate a un sito web di convergere nello stesso luogo creando ingorghi, e quindi guadagnando velocità.
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