L’accelerazione dell’intelligenza artificiale e dei servizi digitali sta facendo lievitare in modo significativo la domanda di energia in Italia.
Secondo un’analisi di Confartigianato, presentata alla 21ª convention Energies & Transition High School organizzata con i consorzi Caem, CEnPI e Multienergia, tra il 2019 e il 2023 i settori dell’economia digitale hanno visto un aumento dei consumi elettrici del 50,6%, con un vero boom per servizi informatici e data center (+144,6%).
AI e digitale, boom dei consumi elettrici: +50% in quattro anni
Nel solo 2023 i data center italiani – circa 42mila imprese con 131mila addetti – hanno assorbito 509,7 gigawattora di energia, con una crescita media annua del 25,1% negli ultimi quattro anni.
La geografia dei consumi
La mappa dei consumi disegna un Paese a forte concentrazione territoriale. La Lombardia è la regione leader, con 302,3 GWh pari al 59,3% del totale nazionale, seguita da Lazio (66,8 GWh), Emilia-Romagna (32,5) e Piemonte (29,8). Quattro regioni che da sole concentrano l’84,6% dei consumi complessivi.
A livello provinciale Milano domina con 212,8 GWh, pari al 41,8% del totale, davanti a Roma (63,5), Bergamo (55,9) e Torino (26,1).
Se si considera l’intero comparto di software, servizi informatici e data center, il fabbisogno elettrico ha raggiunto nel 2023 898,2 GWh, con la Lombardia ancora in testa (420,6), seguita da Lazio (153), Toscana (60,9) ed Emilia-Romagna (53,5).
Il monito di Confartigianato
“Non possiamo permetterci che l’innovazione si trasformi in un boomerang”, ha avvertito il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, durante la convention.
“È indispensabile pianificare infrastrutture adeguate, puntare su efficienza energetica e garantire un equilibrio tra sviluppo tecnologico e responsabilità ambientale”, ha aggiunto, richiamando la necessità di prevenire rischi di stress per la rete elettrica e di innalzamento dei costi.
Granelli ha sottolineato che il fenomeno non è episodico ma strutturale: l’adozione di IA generativa, cloud e big data continuerà a crescere e richiederà risorse energetiche sempre maggiori, soprattutto per alimentare i centri di calcolo e i servizi connessi.
Sfida per infrastrutture e sostenibilità
Gli esperti riuniti a Cagliari hanno evidenziato che la corsa del digitale va accompagnata da investimenti mirati in reti elettriche resilienti, produzione da fonti rinnovabili, sistemi di accumulo e soluzioni per il raffreddamento efficiente dei data center, che rappresentano ormai uno dei maggiori driver di domanda.
L’Italia, in particolare, dovrà accelerare sul fronte delle autorizzazioni per nuovi impianti di generazione rinnovabile e nel potenziamento delle dorsali di trasporto dell’energia, pena il rischio di colli di bottiglia che possono frenare l’innovazione e aumentare i costi per imprese e famiglie.
Un tema di politica industriale
La questione energetica dell’AI non è solo un problema tecnico ma anche un tema di politica industriale.
Per Confartigianato, la sfida è assicurare che il Paese resti competitivo nell’economia digitale senza gravare eccessivamente sull’ambiente e sui costi di sistema.
Serve, secondo l’associazione, un quadro regolatorio stabile, incentivi per l’adozione di tecnologie a basso consumo e un piano di efficienza energetica per le PMI, che sono parte integrante della filiera del digitale.
Un equilibrio da trovare
Il boom della domanda di energia legata a IA e servizi cloud apre un dilemma per i policymaker: come conciliare l’esigenza di sostenere la transizione digitale con gli obiettivi di decarbonizzazione e con la sicurezza della rete.
L’Italia si trova davanti a un bivio: cogliere il potenziale economico del digitale assicurandosi che sia accompagnato da investimenti infrastrutturali e piani di sostenibilità, oppure rischiare di trasformare l’innovazione in un fattore di squilibrio.
“È la sfida dei prossimi anni – ha concluso Granelli –: far crescere il Paese con l’AI senza pesare sul pianeta”.