Delle due l'una, e nessuna spiegazione finisce per essere comprensibile.
O l'Agcom ha deciso volontariamente di rendere nota la raffica di sanzioni (per un ammontare dio 18 milioni di euro) per sei società di autonoleggio poco prima che cominciassero i lavori dell'assemblea nazionale delle imprese del settore oppure, all'authority, non ha alcun peso il cosiddetto galateo istituzionale, quello che avrebbe potuto anche consigliare di spostare di appena un giorno la notizia delle multe.
E' invece accaduto proprio questo e, mentre le società di autonoleggio celebravano i successi del settore, in occasione dell'assise nazionale di Aniasa, l'associazione che raggruppa le imprese che si muovono nel campo della mobilità, Agcom ha diramato il comunicato in cui ha spiegato come, in base ai suoi accertamenti, sei società (Avis Budget, Hertz, Centauro, Green Motion, Noleggiare e Drivalia) abbiano applicato, nei confronti della clientela, clausole vessatorie, in un delicato argomento, quale quello del regime da applicare - semmai occorra farlo - quando il locatario incorre in multe per violazioni al Codice della strada.
Agcom ''saluta'' l'assemblea di Aniasa con una raffica milionaria di multe a sei società
Qui non si mettono in dubbio i motivi che Agcom ha posto alla base della sua decisione, dal momento che l'authority è tradizionalmente molto prudente nelle sue valutazioni e le sue determinazioni arrivano sempre dopo una lunga e meticolosa istruttoria.
Ma dobbiamo chiederci, senza mancare di rispetto verso la serietà di nessuno, come mai la raffica di sanzioni sia stata pubblicizzata nel giorno dell'Assemblea nazionale di Aniasa, quasi come fosse uno sgarbo voluto.
Pur capendo le ragioni dell'Agcom (che, lo diciamo in via di ipotesi, potrebbe avere scelto la giornata odierna proprio per dare maggiore eco alle sanzioni nel momento in cui le società della mobilità tiravano bilanci lusinghieri e formulavano prospettive incoraggianti) , è umano porsi degli interrogativi per una tempistica che, in ogni caso, poteva essere diversa senza per questo inficiare l'azione dell'autorità di regolamentazione.
Perché, dando per scontato che in Agcom ci sia qualcuno che tenga aggiornata l'agenda delle attività e degli appuntamenti delle società e delle associazioni di categoria che le rappresentano, la data scelta è quanto meno sospetta, senza volere comunque caricare questa scelta di particolari significati.
Sono domande che lasciano il tempo che trovano, ma che, a nostro avviso, è giustoporsi, perché qui stiamo parlando della considerazione che tutti gli attori di questa storia - come di altre vicende - meritano, perché hanno la medesima dignità e, insieme, lo stesso diritto al rispetto. Fare venire fuori la notizia delle multe era forse un passaggio obbligato, ma resta lo sconcerto.