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Uranio, prospettive di lungo termine intatte dopo il ritracciamento del prezzo

- di: Roberta Caselli, Commodities Investment Strategist di Global X
 
Dopo aver raggiunto i massimi da 17 anni a febbraio 2024, il prezzo spot dell’uranio ha subito un ritracciamento, probabilmente innescato dalla delusione per la trimestrale di Cameco e dai rischi geopolitici in Ucraina, oltre che da una rivalutazione di rischi come la riduzione della produzione in Niger o i divieti degli Stati Uniti sull'uranio russo. Tuttavia, riteniamo che il recente ritracciamento del prezzo spot non implichi un'inversione del trend generale.

Nonostante la delusione del mercato per i risultati del quarto trimestre 2023 di Cameco, le vendite di uranio dell’azienda sono aumentate del 45% rispetto all'anno precedente, e rappresentano ora l'83% delle vendite totali, a dimostrazione della volontà di Cameco di trarre vantaggio dal nuovo contesto espandendo la capacità in questo segmento. Vi è inoltre un ampio sostegno al divieto formale degli Stati Uniti sulle importazioni di uranio russo e, in attesa che il provvedimento entri in vigore, le utility potrebbero anticipare le sanzioni auto-imponendosele, aggravando ulteriormente la tensione sul fronte dell'offerta.

I segnali della domanda e dell'offerta rimangono dunque a favore della tesi bullish strutturale sull'uranio. Gli annunci dei governi si susseguono: solo nelle ultime settimane, diversi Paesi, tra cui Corea del Sud, India, Bulgaria e Regno Unito, hanno continuato ad annunciare nuovi progetti di energia nucleare. La Cina, ad esempio, quest’anno potrebbe installare tre o quattro reattori, e l'integrazione delle centrali nucleari nei programmi di scambio di crediti per le energie rinnovabili o per la riduzione dell'inquinamento potrebbe accelerare la rinascita nucleare del paese. Inoltre, il nuovo programma di green bond del Canada sta generando molto interesse tra gli investitori anche per il finanziamento di progetti nucleari: la prima offerta canadese di nuovi green bond ha fruttato ben 3 miliardi di dollari per progetti di energia nucleare.

Nel complesso, l'attuale capacità di approvvigionamento di uranio deve ancora recuperare e colmare il gap di mercato, mentre i governi dovrebbero continuare a finanziare gli sforzi di approvvigionamento. Secondo recenti proiezioni, entro il 2040 il fabbisogno di uranio potrebbe essere doppio rispetto a quello attuale, il che significa che anche l'estrazione e la lavorazione dovranno essere raddoppiate. Nel frattempo, i minatori hanno bisogno di questo contesto di prezzi per un lungo periodo di tempo prima di poter aumentare la produzione.
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