Ucraina: con ok al ddl montagna energia dal legno

 
L’approvazione del ddl sulla montagna rappresenta un’opportunità anche per ridurre la dipendenza dal gas russo, resa ancora più evidente dalla guerra in Ucraina, valorizzando l’uso del legno per la produzione di energia nazionale. Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle zone Montane che introduce misure, anche fiscali, per sostenere la crescita dei Comuni montani e per contrastarne lo spopolamento.

I boschi possono contribuire allo sviluppo di un’economia locale – aggiunge Prandini – incentrata sui principi della transizione ecologica e dell’economia circolare attraverso l’incentivazione del teleriscaldamento a biomassa che consente di garantire autonomia energetica, soprattutto termica, nelle zone montane non ancora raggiunte dalle reti gas.

La promozione del settore della produzione di calore ed elettricità rinnovabile – ricorda Coldiretti – può, tra l’altro, contare su circa 130 impianti operanti sul territorio nazionale per un totale di 453 MW di potenza a biomassa e con un risparmio di circa 200.000/300.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Ma il via libera al ddl sulla montagna risponde anche al bisogno – spiega Coldiretti – di garantire più innovazione, ambiente e infrastrutture nei territori montani valorizzando e al ruolo fondamentale degli imprenditori agricoli nelle attività di presidio a salvaguardia del patrimonio idrico e boschivo contro il rischio di incendi e di dissesti di natura idrogeologica.

Il tutto in un momento in cui la guerra ha aumentato le difficoltà soprattutto per gli allevamenti a causa della carenza di cibo per gli animali, aggravando una situazione che ha visto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità.

I boschi costituiscono inoltre anche un serbatoio naturale per il sequestro del carbonio contribuendo a mitigare gli effetti del riscaldamento globale, ma pure un patrimonio ricco di biodiversità – evidenzia la Coldiretti – dal quale si ottengono legname e prodotti del sottobosco, funghi, tartufi, mirtilli, piccoli frutti e castagne, pinoli e fauna selvatica, oltre che un volano di promozione turistica.

L’Italia può contare infatti su oltre 7500 agriturismi situati in montagna – conclude Coldiretti – dove svolgono una funzione centrale a sostegno del turismo sostenibile essendo fortemente integrati nel territorio montano del quale seguono i ritmi con l’attività di coltivazione e di allevamento e ne tutelano l’identità anche nell’offerta enogastronomica.
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