Toluna: uno studio rivela perchè gli italiani seguono gli influencers

- di: Barbara Bizzarri
 
Sembrerebbe che in Italia non basti una bella faccia o un balletto su Tik Tok per conquistare la fiducia dei consumatori, almeno a quanto emerso da una nuova indagine condotta su 1.000 italiani a cura di Toluna,  piattaforma di consumer insight e ricerche di mercato, e svolta in collaborazione con Upa, associazione di imprese che investono in pubblicità e comunicazione nel nostro Paese. Lo studio attesta che il 60% degli italiani segue da 2 a 5 influencers contemporaneamente, con un picco di chi ne segue anche 10: il 32% di chi ha meno di 24 anni. I social sono i canali prediletti per curiosare fra i vari influencers e li usa l’81 % delle persone. Non basta però mettersi in mostra, anche se in modo accattivante e divertente: i profili più apprezzati sono invece quelli di chi divulga informazioni, almeno per il 33% degli italiani, soprattutto per gli uomini; e i creatori di contenuti di intrattenimento per il 28%, soprattutto per i giovanissimi. Vip e personaggi famosi sono invece seguiti dal 22% degli italiani e in particolare da donne e da over 45enni. Infine il 17% segue chi offre consigli e suggerimenti anche su prodotti e brand.

Nuova indagine di Toluna, in collaborazione con UPA

Se l’influencer conquista la nostra fiducia, ci convincerà anche a comprare i prodotti che pubblicizza: il 49% del campione ha fatto shopping su indicazione del proprio “guru” di riferimento e il 47% dichiara che comprerebbe prodotti creati dall’influencer stesso. Ma la review di prodotti non è sufficiente, è necessaria anche la capacità di conoscere i nuovi brand, stare al passo con i tempi e provare cose nuove. Insomma, per il 57% dei followers l’influencer deve divulgare informazioni utili e per il 53% degli intervistati deve essere fonte di ispirazione per migliorare il proprio stile di vita. Un italiano su cinque afferma, inoltre, di aver cambiato la propria opinione a causa degli influencers soprattutto su temi quali riscaldamento globale, disuguaglianze e diritti di minoranze e animali. A fronte di un quinto dei follower che ha mutato punto di vista sull’esempio dell’influencer preferito, il binomio funziona di più su alcuni temi e di meno su altri: se l‘influencer parla di beneficenza fa leva sul 22% dei suoi seguaci mentre il 48% lo segue ma non cambia opinione, se parla di salute fa cambiare opinione al 21% ma non al 52% di chi lo ascolta. Sui temi delle disuguaglianze e riscaldamento globale convince il 20% mentre il 56% non cambia le proprie convinzioni, sui diritti degli animali e delle minoranze il 19% si fa convincere, diversamente dal 51%. Se discetta di guerre e conflitti il 17% passa dalla sua parte, ma non il 47% di chi lo ascolta. Se invece l’influencer condivide le proprie opinioni su temi politici convince il 15% dei followers, non il 50% di chi lo ha ascoltato. Per i vaccini, il 13% ha cambiato la propria opinione seguendo quelle degli influencers e il 60% invece no. Lo studio ha anche indagato quanto le condivisioni delle opinioni degli influencers sui temi dell’inflazione abbiano inciso sui followers: il 14% di loro ha cambiato idea, però il 35% no. 

I profili più popolari: i divulgatori di informazioni e gli entertainers
 
Il seguito di un influencer nasce sui social network, vediamo come: la piattaforma più utilizzata è segnalata dal 34% dei partecipanti come uno dei principali motivi per cui si è iniziato a seguire qualcuno. Ergo, non si inizia a usare TikTok, per esempio, perché lo usa qualcuno che si vorrebbe seguire, ma si inizia a seguire qualcuno che sta su TikTok perché già si fruisce di TikTok. In ogni caso, il 69% degli intervistati ha confermato di avere conosciuto gli influencers preferiti sui social network e l’81% di continuare a utilizzare specifiche piattaforme per rimanere aggiornato sulle attività delle persone che ha scelto di seguire. Nonostante questo, resta alta la cosiddetta crossmedialità che caratterizza questi personaggi: un terzo dei partecipanti ha conosciuto un influencer attraverso altre fonti, quali la televisione, i podcast, gli eventi, e il 25% li segue anche su altri canali. Al primo posto, però, i temi trattati: fondamentali per il 69%. “La ricerca conferma che i contenuti, la loro qualità, la cura con cui vengono realizzati e gli argomenti che affrontano hanno un peso rilevante nella decisione di seguire un influencer – commenta Eliza Frascaro, Head of Research Southern Europe & MEA Toluna – Molto più importanti, ad esempio, rispetto a caratteristiche quali la notorietà del personaggio o il numero dei followers”. E ancora: “In alcuni casi, un po’ estremi ma non banali, si crea una sorta di amicizia, come ha confermato il 33% degli intervistati – ha aggiunto Frascaro - L’influencer è per il 27% qualcuno da imitare, mentre il 29% sostiene che voterebbe il proprio preferito se questo si candidasse in politica”. In conclusione, “il rapporto va ben oltre il semplice acquisto, e tra influencer e follower si crea una vera e propria relazione personale”.
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