Sviluppo e valorizzazione della montagna, ok al ddl

 
Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri ha per obiettivi la crescita dei Comuni montani e il contrasto al loro spopolamento. Confcommercio: “la montagna è una fonte di ricchezza per tutto il Paese”.

Sostenere la crescita dei Comuni montani e contrastarne lo  spopolamento. È l’obiettivo del disegno di legge sullo sviluppo e la valorizzazione delle zone  montane, approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta dello scorso 10 marzo. In particolare il provvedimento punta allo sviluppo  della sanità e della scuola delle zone montane, e al miglioramento dei servizi di telefonia  mobile e dell’accesso a Internet. Sono previsti incentivi agli imprenditori,  agricoli e forestali, e misure fiscali di favore per le imprese  montane "giovani". Il finanziamento avverrà tramite il Fondo per lo sviluppo delle montagne  italiane (Fosmit), in cui confluiscono le risorse del Fondo  nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni  montani per il quale l'ultima legge di bilancio ha previsto lo  stanziamento di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni dal 2023.

Confcommercio: “la montagna è una fonte di ricchezza per tutto il Paese”
 
"Il disegno di legge sulla montagna significa più partenariato sociale e più risorse per un più ambizioso perseguimento degli obiettivi di rafforzamento della densità delle attività commerciali e degli insediamenti produttivi nei comuni montani economicamente e socialmente vulnerabili. Una sensibilità legislativa importante per nostri territori che finalmente  vengono considerati come fonte di ricchezza per tutto il Paese, non solo per tutte  le attività che richiamano in estate ed in inverno, ma proprio, ed è questa la novità,  per le loro stesse caratteristiche morfologiche”. Così Paolo Doglioni, delegato di Confcommercio per le Politiche della montagna e presidente di Confcommercio Belluno.

“Ci tengo a sottolineare che Confcommercio, con la preziosissima collaborazione dell’ingegner Francesco De Bettin, ha lavorato per l’introduzione, con l’articolo 17, del registro dei crediti di carbonio. Questa è una proposta innovativa finalizzata ad invertire il trend di impoverimento e spopolamento delle nostre montagne.  In sostanza significa sfruttare la capacità di assorbimento di boschi e foreste montane per pulire l’atmosfera dall’inquinamento di anidride carbonica mediante la negoziazione sul mercato telematico di speciali certificati verdi. Il modello ha ottime potenzialità di implementazione perché privo di costi a carico della spesa pubblica ed anzi in grado di incrementare le casse dell’Erario in modo importante”, conclude Doglioni.
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