SuperSilvioMan si sposa e tutti a rosicare

- di: Barbara Leone
 
Un bacio appassionato dato allo stadio dopo il goal del Monza, con il Condor (alias Galliani) che se ne stava tutto solo a reggere il moccolo. E ancora una maestosa torta di San Valentino, a due piani e personalizzata, sulla cui cima troneggiava una decorazione a forma di cuore. E tutt’intorno petali e petali di rose rosse. E poi le tenere passeggiate mano nella mano in riva al lago, gli auguri di Natale core a core, i languidi abbracci tra i lussureggianti viali di Villa Certosa, le caramellose frasi scritte sui social… Era nell’aria, insomma. Ad Arcore l’amore era nell’aria, un po’ come la mortadella quando alle due c’hai una fame nera e scarti un panino. Non stupisce, dunque, che Silvio Berlusconi abbia deciso di dire nuovamente sì. E’ la sua terza volta, del resto non c’è due senza tre. Per lapalissiani motivi, dovrebbe essere l’ultima. Ma con lui non si sa mai.

I soliti maligni obietteranno: ma lei è troppo giovane, sicuramente lo fa per i soldi, ma dove si avviano e menate simili. E’ tutta invidia! L’amore non ha età, non ha barriere, non ha limiti… Soprattutto quando a non averne di limiti è la carta di credito. Ma in questo caso è un trascurabilissimo, insignificante dettaglio. Solo i più perfidi, i più cinici, quelli che hanno l’immondizia nel cuore possono pensare che lei è una dritta, lungimirante e interessata al conto corrente. Solo chi non ha mai conosciuto l’ammmore può credere che ella conceda le sue tenere grazie per il vil danaro. Solo gli animi gretti e meschini possono pensare che si sia fatta due conti e abbia detto: quasi quasi mi sacrifico un po’, faccio questo piccolo investimento di tempo e divento miliardaria. Siete cattivi fino all’ultima cellula del vostro misero e inutile cuore a pensare queste infamità. Quello tra Silvio e la bionda pulzella classe 1990 deputata azzurra (all’anagrafe Marta Fascina) è stato amore a prima vista. Ho detto vista, non Visa. Carogne! 

Del resto cosa vuoi che siano 54 anni di differenza d’età? Questi sono problemi solo per le persone normali, e lui non è una persona normale. Non lo è mai stato normale, e mai lo sarà. Perchè lui è SuperSilvioMan, Mr. Bunga Bunga, Sua Emittenza, il Gianburrasca che ha fatto le corna al vertice Ue e ha giocato a nascondino con la Merkel. Un Cavaliere senza macchia e senza paura, che alla facciaccia di chi gli vuole male barcolla ma non molla. E che convolerà a scintillanti nozze arzillo, tosto e col beneplacito di tutti i suoi cari. Ivi compreso l’amato Dudù, il barboncino rimasto in affido congiunto con la sua verace ex, che baldanzosa e pimpante ha già annunciato che presenzierà alla cerimonia e per disubbidienza civile si fumerà un bel joint (leggasi canna per i più grossier). E c’è da giurarsi: sarà un matrimonio da favola. Ho detto matrimonio, non patrimonio. Canaglie! 

Non ce la fate proprio a capire che lui è avanti anni luce? E no, non intendo avanti con gli anni. Quelli sono quisquilie e pinzillacchere da plebei morti di fame. Lui è un illuminato. Basti pensare all’ultima pensata che ha fatto: l’Universitas Libertatis. Un ateneo di formazione politica con docenti di altissimo livello, sessuologa compresa. C’è poco da storcere il naso, ovvio che non c’arrivate terra terra come siete. E’ un’ideona, una rivoluzione didattica senza precedenti che farà storia e passerà agli annali. Solo un geniaccio visionario come SuperSilvioMan poteva pensarla. Gli altri, le rape, si limitano a credere che in una scuola di formazione politica una sessuologa ci azzecca come le patatine fritte inzuppate nel caffè. Che poi, per unire l’utile al dilettevole, l’ha collocata casa e bottega: in Brianza, di modo che semmai dovesse avere una qualche piccola, impercettibile defaillance là dove non batte il sole (ma la cosa è da escludersi categoricamente perché lui è SuperSilvioMan), basterà un fischio e la sessuologa correrà da lui per sistemare in quattro e quattr’otto le cose. E non c’è proprio nulla di imbarazzante in tutto questo, nemmeno il fatto che il Times abbia ripreso la notizia titolando a caratteri cubitali: “Silvio Berlusconi university to sex up politics”. Rosiconi, che al massimo c’hanno Oxford e Cambridge. 

La verità è che SuperSilvioMan è un grande, e se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Perché senza di lui questo Paese sarebbe di una noia mortale. E meno male che non è andato al Quirinale. Per lui s’intende, mica per noi. Ovvio. Almeno così può godersi la vita. Ho detto vita. Evviva gli sposi!




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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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