Summit EY: transizione digitale ed energetica per gli italiani sono ormai delle priorità

- di: Redazione
 
Transizione digitale ed energetica sono argomenti entrati nel linguaggio comune da quando lo stesso Governo, redigendo le priorità della propria azione negli anni immediatamente a venire, li ha posti al centro dei suoi programmi, anche legandoli dall'imminenza dell'entrata in fase esecutiva del Piano nazionale si ripresa e resilienza. Le infrastrutture digitali ed energetiche sono dunque diventate obiettivi di breve e medio termine, quindi, considerando il loro stato attuale, delle vere e proprie sfide sulle quali impegnare il Paese. E' stato su questi argomenti che il secondo appuntamento dell'Ey Summit infrastrutture 2021 si è interrogato, ponendo come base per il confronto quello che gli italiani pensano e percepiscono di un sistema nuovo che il Paese si deve imporre per stare al passo con gli altri. 

Nel corso del confronto sono state presentate le risultanze di indagini demoscopiche nelle quali è stato chiesto agli italiani come la pensassero su determinati argomenti. Il 54 per cento dei manager intervistati ha messo, in cima alle priorità, la transizione completa alle energie rinnovabili delle infrastrutture per le utilities, mentre per il 40 % è importante potenziare quelle di connettività. Il 95% degli italiani pensa che il rafforzamento delle tecnologie digitali porterà un contributo positivo ai processi di sostenibilità, mentre, in materia di infrastrutturazione del Paese, c'è ancora un gap da colmare per quanto riguarda la copertura 5G, di cui il 31% delle microimprese si servirebbe al posto di internet fisso, mentre il 46% delle PMI la utilizzerebbe per migliorare e innovare i processi aziendali. Poi, il 25% degli italiani dichiara di non essere consapevole delle caratteristiche e dei vantaggi della tecnologia mobile 5G (a conferma di ciò, solo il 5% ha già sottoscritto un piano mobile 5G). Il 42% delle famiglie pensa che le reti di nuova generazione garantiranno una connettività più affidabile e costante sia in casa che come mobilità, ed il 24% è convinto che presto utilizzerà la rete 5G come connessione internet principale per il nucleo familiare.

L'indagine condotta da EY conferma che la maggioranza degli intervistati concorda sulla necessità di rafforzare le tecnologie digitali per lo sviluppo di tutte le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dallo studio per il Summit Infrastrutture di EY-SWG, che ha coinvolto oltre 400 manager e dirigenti pubblici italiani, è emerso che coloro che guidano le aziende del Paese sono ampiamente consapevoli della sinergia tra transizione energetica e digitale, che, interagendo, possono fare la differenza in termini di risparmio di energia e minore spreco delle risorse ambientali. Secondo il 95% dei partecipanti, il rafforzamento delle tecnologie digitali non potrà che dare un contributo positivo ai processi di sostenibilità. Sul tema delle infrastrutture per le utilities, tra le priorità degli intervistati primeggia la transizione completa alle energie rinnovabili (54%), seguita dall’ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture fisiche, come la fibra, l’energia elettrica sugli stessi tralicci e l’unione di gas e idrogeno nella stessa pipeline (37%), e dalla costruzione di termovalorizzatori per la produzione di energia dai rifiuti (sempre 37%). Infine, un 32% pone l’accento sulla necessità di rendere più efficiente la rete idrica. Molti ed interessanti gli interventi che si sono registrati nell'ambito del Summit, a partire da quello di Massimo Antonelli, regional managing partner dell'area Mediterranea e Ceo pel'Italia di Ey. Per Antonelli "la transizione digitale e quella energetica sono due pilastri per la trasformazione del nostro Paese. Lo si evince dal Pnrr, in cui come sappiamo le due aree insieme assorbono il 67% del piano, e lo confermano anche i risultati della nostra recente indagine EY-SWG che indica due priorità: il passaggio completo alle energie rinnovabili per le infrastrutture delle utilities e il potenziamento delle infrastrutture di connettività. Quello che ancora poco viene riconosciuto, invece, è quanto le due transizioni siano interdipendenti tra loro. Questo concetto è essenziale come lo è la necessità di fare delle riforme coraggiose che permettano ad amministrazione, imprese e parti sociali di collaborare nel migliore dei modi per costruire tutti insieme un futuro più sostenibile per le nuove generazioni, facendo fronte in modo responsabile agli impatti sociali che le trasformazioni origineranno".




Centrato il contributo portato al dibattito da Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Open Fiber, che ha posto l'accento sul fatto che, a suo avviso, "avere una rete in fibra è fondamentale. Occorre accelerare, e non solo con la disposizione di mezzi finanziari, alla quale possiamo accedere perché c'è molta liquidità e molto interesse verso investimenti, con un ritorno certo anche nel lungo termine. Il tema vero - ha sottolineato Ripa - è quello di avere non solo delle riforme strutturali che ci consentano di mettere a terra i progetti", ma anche "una riforma seria del mercato del lavoro che ci consenta di accedere alle competenze e alle risorse umane di cui abbiamo bisogno per abilitare la rivoluzione digitale".  "La trasformazione dei processi - ha detto Ripa in un altro passaggio del suo intervento - ha come fattore abilitante la connettività, ossia la disponibilità di un'infrastruttura di telecomunicazioni interamente in fibra che sia in grado di supportare questa mole enorme di dati, con una copertura capillare non solo nelle grandi aree metropolitane ma anche nei centri rurali, e che possa farlo con una bassissima latenza".
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