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Stop and go normativi bloccano la ripresa delle costruzioni: a rischio 127mila assunzionI

 
Gli stop and go normativi sull’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica stanno rallentando la ripresa del settore delle costruzioni. In particolare, sono a rischio le assunzioni di 127mila lavoratori previste dalle imprese del settore nel primo trimestre del 2022.

L’allarme arriva da Confartigianato che, in una rilevazione dell’Ufficio studi, ha quantificato gli effetti delle ripetute modifiche alle disposizioni riguardanti gli incentivi sugli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici.

In particolare, il superbonus 110%, introdotto con il Decreto legge “Rilancio” del maggio 2020, nell’arco di 20 mesi ha subito 9 interventi di modifica, 1 ogni 68 giorni, trasformandosi in un vero e proprio percorso ad ostacoli per imprese, famiglie, professionisti e amministratori di condominio.

La modifica più recente, prevista dall’articolo 28 del Decreto Legge Sostegni ter, limitando ad una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali, rischia di bloccare la corsa del settore delle costruzioni che – rileva Confartigianato – ha determinato il 15,2% della crescita del Pil tra gennaio e settembre 2021. In pratica, 1 punto di maggiore Pil italiano è arrivato dall’aumento del valore aggiunto delle costruzioni sorretto dagli incentivi del superbonus. In Italia il settore delle costruzioni – edilizia e installazione di impianti – è costituto da 486mila micro e piccole imprese con 1 milione 155 mila addetti, che rappresentano l’87,5% dell’occupazione del comparto.

Ma ora le restrizioni alla cessione del credito, assunte con il pur doveroso e condivisibile intento di contrastare le truffe, rischiano di affossare il mercato delle costruzioni, l’occupazione del settore, la propensione dei cittadini a effettuare interventi di manutenzione ed efficientamento energetico delle abitazioni, allontanando anche gli obiettivi di abbattimento delle emissioni ambientali.

I segnali negativi – rileva Confartigianato – arrivano già da una sensibile riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione: a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021).

Per scongiurare conseguenze ancora peggiori, Confartigianato ha lanciato in questi giorni in tutta Italia la campagna “Sbloccare la cessione dei crediti per garantire crescita e lavoro” nella quale indica i 10 motivi per correggere l’articolo 28 del Dl Sostegni ter, eliminando le restrizioni alla cessione dei crediti fiscali per l’utilizzo del superbonus e prevedendo controlli efficaci contro le truffe.
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