Il
2021 è stato un anno difficile segnato, ancora una volta, dalla
pandemia da Covid-19. Secondo l’
ultimo sondaggio Ipsos, condotto in 33 Paesi, i cittadini sono ottimisti sul fatto che il 2022 sarà un anno migliore.
Nuovo sondaggio Ipsos
Il 2022 è ormai alle porte e dopo quasi 2 anni segnati dalla pandemia da Covid-19, cosa ci riserverà il nuovo anno?
Dal
nuovo sondaggio Ipsos, condotto in 33 Paesi, emerge una visione molto più ottimista: Il 77% degli intervistati a livello internazionale ritiene che il 2022 sarà un anno migliore rispetto al 2021. Tuttavia alcune preoccupazioni persistono, come quelle per il cambiamento climatico e l'ambiente oppure per l'aumento dei prezzi di bene e servizi.
Sondaggio Ipsos: Pandemia Covid-19
Il 56% degli intervistati, a livello internazionale, crede che più dell'80% della popolazione mondiale riceverà almeno una dose di vaccino Covid nel 2022. I latinoamericani sono molto ottimisti, con cifre che salgono all'81% in Perù, al 76% in Brasile e al 69% in Cile. Gli europei sono più scettici sulla più ampia distribuzione del vaccino, dove le cifre scendono al 51% in Italia, al 42% in Francia, al 38% in Svizzera e al 33% in Germania.
Sondaggio Ipsos: Cambiamento climatico e ambiente
La maggior parte delle persone, nei Paesi oggetto dell’indagine, crede che nel 2022 ci saranno più conseguenze del cambiamento climatico. A livello internazionale, il 60% degli intervistati ritiene più probabile la manifestazione di eventi meteorologici estremi nel proprio Paese nel 2022 rispetto all’anno appena trascorso. Questa percentuale aumenta nei Paesi Bassi (72%), in Gran Bretagna (69%), in Italia e Australia (entrambi 68%).
Al tempo stesso, in media, il 45% degli intervistati si aspettano che le persone ridurranno i viaggi in aereo rispetto al 2019. I cittadini asiatici sono i sono più fiduciosi, con il 68% in Cina, il 67% a Singapore e il 66% in Malesia. In Italia, invece, la percentuale è pari al 46%.
Sondaggio Ipsos: Economia
A livello internazionale, il 75% degli intervistati si aspetta che i prezzi di beni e servizi aumentino in misura maggiore e più velocemente rispetto alle proprie entrate. Ciò è ritenuto vero anche dal 76% degli italiani, ma soltanto un terzo dei giapponesi (33%) ritiene probabile tale scenario.
In media, a livello internazionale, soltanto il 35% si aspetta di vedere i mercati azionari di tutto il mondo crollare; quota che diminuisce ulteriormente in Italia (29%). In generale, gli intervistati hanno maggiori aspettative per la stabilità del mercato azionario nel 2022 rispetto al 2021, quando il 40% riteneva possibile il crollo dei principali mercati azionari di tutto il mondo.
Sondaggio Ipsos: Società
Il 71% prevede che i centri delle città dei propri Paesi torneranno ad essere occupati man mano che le persone torneranno a lavorare regolarmente negli uffici. In Cina, 9 persone su 10 (87%) ritiene probabile che ciò accada, aspettative simili sono registrate anche in Sud America in cui il 78% in Argentina, Brasile e Colombia si aspetta un’occupazione dei centri delle città del proprio Paese. In Italia, la percentuale è leggermente superiore alla media internazionale, pari al 74%.
A livello internazionale, soltanto tre intervistati su dieci (28%) ritengono probabile che le persone nel proprio Paese diventino più tolleranti gli uni verso gli altri. La percentuale sale al 60% in India, ma diminuisce drasticamente in Francia (9%). In Italia è pari al 20%.
Sondaggio Ipsos: Tecnologia
Il 57% degli intervistati, a livello internazionale, ritiene probabile che nel 2022 molte più persone vivranno la propria vita in un mondo virtuale. Questa cifra aumenta al 77% in Turchia e al 63% in Italia, ma scende al 43% in Gran Bretagna, al 36% in Arabia Saudita e al 18% in Giappone.
Dal Global Trends Survey 2021 l'83%, a livello internazionale, ritiene che le aziende di social media abbiano troppo potere, ma meno della metà degli intervistati (38%) pensa sia possibile che il Governo del proprio Paese regole severe per le grandi aziende tecnologiche.
Sondaggio Ipsos: Minacce globali
Quattro intervistati su dieci (39%) si aspettano che un disastro naturale colpisca una grande città del proprio Paese (percentuale simile si registra anche in Italia, 42%). Questa cifra aumenta al 63% negli Stati Uniti e al 58% in Turchia. Al contrario, gli scandinavi sono più ottimisti e solo una minoranza si aspetta che un disastro naturale colpisca rispettivamente in Svezia (24%) e Danimarca (21%).
A livello internazionale, una percentuale simile (38%, il 31% in Italia) ritiene probabile un attacco hacker di un Governo straniero che potrebbe causare un blocco informatico globale.
Un intervistato su tre (34%) pensa che sia probabile che le armi nucleari saranno usate in un conflitto da qualche parte nel mondo. Percentuale che diminuisce al 29% in Italia, ma aumenta significativamente in Turchia (52%).
Infine, il 14% degli intervistati si ritiene possibile che gli alieni visitino la Terra nel 2022. Percentuale più alta tra gli indiani (30%), ma ancora più bassa rispetto alla media internazionale in Italia (12%).
Sondaggio Ipsos: Prospettive 2022
Il 77% degli intervistati è ottimista, ritenendo che il 2022 sarà un anno migliore rispetto al 2021. Questa percentuale si abbassa in Giappone (54%), ma aumenta significativamente in Cina (94%).
Il 2021 è stato un anno migliore, rispetto al 2020, per la maggior parte dei cittadini dei Paesi oggetto dell’indagine. Infatti, il 90% degli intervistati ha giudicato il 2020 un anno negativo per il proprio Paese. Invece, il 77% degli intervistati ha giudicato il 2021 un anno negativo per il proprio Paese e il 56% per se stessi e la propri famiglia.
Come nella maggior parte degli anni, il 75% degli intervistati dichiara di prendere decisioni personali per se stessi o per altri nel 2022. Il Giappone (44%) e la Svezia (23%) sono gli unici Paesi in cui si registrano percentuali molto più basse rispetto alla media internazionale.
Infine, si registra un maggior ottimismo sull’andamento dell’economia globale. Il 61%, a livello internazionale, ritiene che l'economia globale sarà più forte l'anno prossimo, rispetto al 54% del 2020.
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