Sindacati sul nuovo piano industriale di Banca Ifis

 
Venerdì 18 febbraio è stato presentato alle scriventi organizzazioni sindacali il Piano Industriale 2022-2024 del gruppo Banca Ifis S.p.A..

Erano presenti per l’Azienda l’Amministratore Delegato Dott. Frederik Geertman, il Responsabile Risorse Umane Dott. Mauro Baracchi e la Responsabile delle Relazioni Industriali Dott.ssa Federica Landolfi.

I punti principali del piano che ci sono stati presentati dal Dott. Geertman sono:

Il Piano 2022-2024 è fondamentalmente un piano di crescita focalizzato sulle attività tipiche di Banca Ifis. È prevista una crescita annuale dei ricavi del 5% (da 600 a 690 milioni di euro nei 3 anni) attraverso investimenti importanti nel settore della digitalizzazione, del supporto del brand, sul personale e con una grande attenzione ai costi (come, ad esempio, le spese per acquisti e costi di gestione ordinaria).

Tutto questo porterà ad un aumento degli Utili netti da 100 a 160 milioni di euro, in arco piano.

La volontà è quella di continuare a migliorare nei settori e nelle attività in cui Banca Ifis sa fare bene anche acquisendo quote di mercato rispetto agli altri competitors.
All’interno del piano triennale non sono previste acquisizioni di altre società. In ogni caso, se si presenteranno delle opportunità, come ad esempio aziende di piccole dimensioni che svolgono attività che Banca Ifis conosce già bene, saranno valutate caso per caso;

Il gruppo Banca Ifis continuerà a puntare su Leasing e sul Rental con un’importante crescita dell’erogato, con la sottoscrizione di nuove partnership e dando rinnovato slancio alla sede di Mondovì.

Farbanca e Credifarma:

Andranno a formare una nuova realtà che si chiamerà Banca Credifarma per presidiare al meglio il territorio e le attività, e che rappresenterà un polo di riferimento unico per un settore di business ad importante valore aggiunto per il Gruppo.

La nuova società (che sarà amministrata dal Dott Massimiliano Fabrizi) fornirà alla clientela, attraverso le due reti commerciali esistenti tutti i prodotti già offerti da Banca Ifis.
Viene confermato quanto tempo per tempo ribadito dalla Capogruppo in merito all’assenza di ricadute negative sul personale coinvolto. Naturalmente il processo di fusione sarà oggetto di confronto sindacale attraverso le procedure previste dalla Legge e dal Contratto Nazionale.

L’impegno di Banca Ifis negli NPL viene potenziato, confermandone l’importanza strategica e la centralità nelle attività core della banca (così come l’attenzione al mercato degli UTP). Per rendere più efficiente l’attività NPL verrà rivista la distribuzione delle pratiche tra i colleghi/portafogli, anche utilizzando strutture di supporto, esterne alla Banca, dedicate alla gestione dei picchi di attività.

Riguardo al personale:

Viene ipotizzato un turnover in uscita di circa 150 dipendenti (derivante da persone che cambiano lavoro o che accedono alla pensione) e, in entrata, di circa 200 nuove assunzioni, con un saldo netto di 50 dipendenti in più a fine del triennio. Viene confermato che non è in previsione l’apertura di un nuovo Fondo Esuberi.

Vi sarà un importante piano di formazione: la volontà aziendale è quella di puntare maggiormente sulle attività a più alto valore aggiunto (come le attività commerciali, di mediazione creditizia o di sviluppo) cercando di automatizzare le mansioni più “operative”.

Digitalizzazione:

Verranno investiti, in arco piano, circa 76 mln di euro in digitalizzazione; questa verrà adottata anche al fine di una “riorganizzazione soft” con lo scopo di migliorare ed efficientare i processi già esistenti. Non vi è, infatti, l’intenzione di ridurre per tale via il personale quanto di migliorare la qualità dei prodotti offerti alla clientela.
È previsto, quindi, un piano di formazione per circa 80 colleghi in un programma focalizzato al “reskilling” professionale. Vi sarà un ulteriore ed importante piano formativo (che sarà presentato alle OO.SS. a breve) improntato sull’aggiornamento delle skills applicate alle proprie attività per ulteriori 750 persone (600 nel settore factoring ed NPL, 150 nelle funzioni di supporto).

Come organizzazioni sindacali, al di là dell’apprezzamento sui contenuti propositivi, di rafforzamento economico/finanziario e di sviluppo del Gruppo, abbiamo evidenziato come le condizioni del Piano implichino una riorganizzazione del lavoro e di riconversione professionale talmente profonde ed estese da richiedere l’attivazione della procedura prevista dall’art 17 CCNL. Procedura che ci consentirà di valutare attentamente, e gestire, per parte nostra, le possibili ricadute sul personale derivanti dall’esteso processo di digitalizzazione previsto dal Piano stesso, anche con riferimento a quelle aree di Business – come gli NPL – già oggi condizionate da eccessivi carichi operativi rispetto alle risorse dedicate.

Abbiamo ribadito con forza che l’attenzione che l’Azienda dichiara, anche nel nuovo Piano industriale, di voler garantire al proprio personale, dovrà tradursi anche nella positiva volontà aziendale di portare a termine nel 2022 quel confronto sindacale, appena iniziato ma mai realmente decollato, finalizzato a chiudere quell’insieme di accordi aziendali di secondo livello – SW, Flessibilità, P.Time, Permessi personali, Inquadramenti, Verifica dei carichi di lavoro, Previdenza aziendale – che da troppo tempo i colleghi attendono.

Le RSA del Gruppo Banca Ifis S.p.A. FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA/UIL
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