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Sindacati e Imprese: Il lavoro artigiano e l’Italia che riparte

 
“Quella di oggi è un’iniziativa importante, un’occasione preziosa di confronto sui principali temi che riguardano le possibilità di ripresa del nostro Paese e le aspettative, le esigenze, le domande che salgono dalle imprese artigiane”. Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, all’iniziativa delle parti sociali sul lavoro artigiano organizzata dall’Ebna. “Partiamo da uno scenario economico e sociale fortemente compromesso. I numeri sono noti a tutti: un milione di posti di lavoro persi nell’ultimo anno e quasi 600mila occupati ancora a rischio, secondo Bankitalia. A pagare il prezzo più alto sono state le piccole e medie imprese.

Per uscirne in positivo servono nuove reti di protezione, politiche attive, un piano nazionale sulla formazione e poi un sostegno vero alle imprese e all’occupazione attraverso investimenti massicci. È il capitale produttivo che bisogna sbloccare e non i licenziamenti. Tanto più nell’artigianato, costellazione di eccellenze che innerva tutte le nostre comunità ed in cui lavorano milioni di persone”, ha aggiunto Sbarra . “Il sistema produttivo dell’artigianato ha perso 4.800 imprese. Chi ha sofferto di più sono i comparti del commercio e dei trasporti, le attività ricettive e ricreative, i segmenti della moda, colpiti in particolare dalla cancellazione degli appuntamenti fieristici. Hanno retto meglio le filiere delle costruzioni, l’artigianato alimentare, il digitale ed il commercio elettronico. È nell’eccellenza produttiva e nella capacità di adattamento la cifra vincente del settore. E da qui bisogna ripartire. Dobbiamo investire sulla qualità del lavoro artigiano da cui deriva anche la competitività d’impresa. Bisogna favorire l’innovazione, la ricerca, il collegamento tra il circuito produttivo e le filiere della formazione. Sbloccare gli investimenti pubblici in reti immateriali e materiali ricollegando, specialmente al Sud, tante realtà artigiane di assoluto valore al resto del Paese e all’Europa. E occorre poi valorizzare le relazioni industriali, la bilateralità e la contrattazione. Sullo sfondo c’è da cogliere la grande opportunità delle risorse Comunitarie – PNRR, React EU, Fondi Strutturali, Fondo Sviluppo Coesione – per rimuovere le incrostazioni che frenano tecnologia, innovazione, ricerca, specialmente nella rete delle Piccole e medie imprese. Per questo dobbiamo realizzare una progettualità pienamente “bilaterale”, ovvero condivisa, con strumenti sempre più avanzati di democrazia economica. Una prospettiva che già contraddistingue le eccellenti relazioni tra mondo del lavoro e le Associazioni Artigiane. Questa è la via. La sfida è percorrerla insieme, fino in fondo, continuando a costruire insieme.


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