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San Gennà, pienzace tu!

- di: Barbara Leone
 
La cultura, diceva la scrittrice francese Françoise Sagan, è come la marmellata: meno se ne ha, e più la si spalma. E di marmellate Gennaro Sangiuliano ne ha spalmate veramente tante, e di tutti i gusti. Dettaglio paradossale e curioso, visto che il dicastero che guida. Ma evidentemente il ministro vanta un approccio, per così dire, creativo alla cultura. L’ultima perla di bislacca saggezza ce l’ha regalata domenica scorsa durante un incontro col giornalista Paolo Conti, a Taormina. L’evento in corso è “Taobuk 2024 – Identità italiana, identità culturale”, e a un certo punto il nostro eroe ha ben pensato di ricostruire la genesi dei viaggi di Cristoforo Colombo che lo portarono involontariamente alla scoperta dell’America. E qui il colpo di genio, quando dice: “Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”. Ohibò! Peccato che Galileo nacque nel 1564, mentre il navigatore genovese iniziò il suo viaggio nel 1492. Ma forse, ignorantoni che siamo, Colombo era un viaggiatore nella coda del tempo, oltre che del mare.
Del resto non è la prima volta che il prode Sangyopanza di Mergellina si distingue per il suo fantastico, e fantasioso, sapere. Ad aprile, per esempio, ci ha deliziato con un'altra gustosa boutade: “Se pensiamo a Parigi, pensiamo agli Champs-Élysées e all'Arco del Trionfo, se pensiamo a Londra pensiamo a Times Square”, ha detto. E lo ha detto davvero. Infondo chi non pensa a Times Square quando pensa a Londra? Poi vabbè, uno fa pure un salto a New York per vederla, poco male.

Che dire poi di quando ci ha illuminato d’immenso affermando, audacemente, che “Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri”? Probabilmente il Sommo Poeta, oltre a rigirarsi nella tomba, starà scrivendo un nuovo canto dell’Inferno solo per lui. Né possiamo dimenticare il Premio Strega, dove parlando con Geppi Cucciari, il mitico ha esclamato: “Ho ascoltato le storie espresse nei libri finalisti questa sera e sono tutte storie che ti prendono e che ti fanno riflettere. Proverò a leggerli”. Ah, la letteratura! Quel misterioso universo che Sangiuliano scoprirà forse un giorno. E però sia chiaro: il buon Gennaro non è l’unico a offrire queste gemme di cultura popolare. La politica italiana è un vasto campo di beata ignoranza, rigorosamente bipartisan. Si va dal celeberrimo “Romolo e Remolo” del Cavaliere, sino al Migliore (non in letteratura italiana però), ovvero Palmiro Togliatti, che confuse un sonetto di Cavalcanti. E Matteo Renzi, dove lo mettiamo? E no, non ci riferiamo al suo meraviglioso inglese maccheronico… becaaaauseeee… roba da shockkkk! Bensì a quando, per di più a Buenos Aires, declamò orgogliosamente quella che credeva essere una poesia di Borges. E che invece è di un anonimo. Una di quelle robe che si trova su internet, per intenderci. Passo falso commesso anche da Giorgia Meloni, che proprio a ridosso della sua vittoria elettorale citò San Francesco, che San Francesco non era. Mannaggia a Google, mannaggia! Salvini, invece, tra le tante ha avuto qualche problemuccio col Vate D’Annunzio, mentre l’Avvocato del popolo, al secolo Giuseppe Conte (detto Giuseppi) ha confuso Dostoevskij con Puskin. Zaia, addirittura, ha citato un poeta inesistente. Se se la premier ha coniato il neologismo “nomadare”, il ministro dell’Istruzione Valditara, dell’Istruzione (sign sigh), ha scatenato un polverone scambiando la parola “umiliazione” per “umiltà”. Infine, c'è lui, l’inimitabile Lollo, re di svarioni e gaffe, ma per lui ci vorrebbe un'enciclopedia intera.

Tornando a Gennarino, ovviamente la sua ultima cantonata  ha scatenato il web con una pioggia di meme e battute. E così se per qualcuno il ministro sta preparando un libro intitolato “La storia per chi non ha tempo di leggere i libri”, un altro utente si domanda: “Forse Colombo e Galileo hanno discusso della rotondità della Terra via WhatsApp?”. E c'è finanche chi propone di creare un premio ah hoc per il “Ministro della Cultura Alternativa”. Nell’attesa della prossima puntata (arriverà, eccome se arriverà), non ci resta che invocare un miracolo. E non di San Giuliano, con tutto il rispetto, ma di un santo davvero potente: San Gennà, pienzace tu!

 
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