Russia e Corea del Sud, accordo da 2,2 miliardi di dollari per costruire la prima centrale nucleare in Egitto

- di: Barbara Bizzarri
 
La balzana idea che un Paese ricco di materie prime potesse essere danneggiato dalle sanzioni europee che di fatto hanno curiosamente messo in ginocchio la stessa EU, tranne l’Olanda, dimostra ogni giorno che la Russia non è la Siria o l’Afghanistan. A ulteriore riprova della cecità che ha spinto nel baratro il continente costringendolo a un nuovo medioevo in cui si soffriranno fame, freddo, pestilenze per mancanza di igiene e malattie da nutrizione inadeguata di stampo asiatico, si apprende senza alcuna sorpresa che la Corea del Sud ha firmato un accordo da 2,2 miliardi di dollari proprio con Rosatom, il colosso dell'energia di proprietà statale russa, per fornire edifici e componenti per la prima centrale nucleare in Egitto, costruita nella città di El Dabaa. L’azienda coreana Korea Hydro & Nuclear Power Co. ha vinto il contratto per il progetto egiziano, secondo quanto dichiarato dal Ministero dell'Energia della Corea del Sud. La società statale coreana, selezionata come unica offerente per il programma “El Dabaa” nel dicembre 2021, costruirà gli edifici principali e ausiliari, oltre alle strutture per la costruzione delle turbine a valore saturo per il periodo 2023-2029. Il patto miliardario è stato firmato da Boris Arseev, direttore per gli affari internazionali di Rosatom, e dal vice ministro del commercio della Corea del Sud, Park Il-Joon: Rosatom, dopo aver annunciato la costruzione di due reattori nucleari in Ungheria ha anche confermato di aver iniziato i lavori di costruzione in Egitto il mese scorso. La prima centrale nucleare egiziana sarà situata a 300 chilometri a nord-ovest del Cairo, prenderà il nome dalla città dove verranno svolti i lavori e includerà quattro reattori con una capacità di 1,2 gigwatt ciascuno.

Il vice ministro del Commercio, Park Il-Joon, ha tenuto a far sapere che la Corea del Sud, prima di raggiungere l'accordo, ha consultato gli Stati Uniti, alleati e partner di Seoul: “Il nostro ministero del Commercio, il ministero degli Esteri e l'Ufficio per la sicurezza nazionale hanno spiegato che l'accordo non era in conflitto con la posizione degli Stati Uniti e gli Stati Uniti lo hanno capito”. Rosatom, uno dei principali fornitori mondiali dell'industria nucleare, è anche una delle grandi compagnie statali russe non soggette alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati in seguito al conflitto con l’Ucraina. «Noi di Rosatom crediamo fermamente che la cooperazione nucleare non debba fermarsi in questi tempi turbolenti», ha dichiarato Boris Arseev durante la cerimonia della firma. Choi Sang-mok, segretario senior per gli affari economici ha ribadito che “La Corea del Sud ha fornito in anticipo agli Stati Uniti una spiegazione sui suoi piani di partecipazione al progetto Dabaa e gli alleati manterranno strette consultazioni durante lo svolgimento dei lavori”. Gli Usa quindi non hanno ritenuto inappropriata la fornitura nucleare dei loro alleati sudcoreani.  Nell’ambito delle sanzioni statunitensi contro Mosca, la Corea del Sud ha interrotto le transazioni con la banca centrale e i fondi sovrani russi e ha vietato l’esportazione di materiali strategici in Russia ma, come concluso astutamente dalla radio internazionale iraniana IRIB, “la tecnologia sudcoreana, un Paese di 50 milioni di abitanti, sta soppiantando quella tedesca ed europea in molti mercati, e non solo per quanto riguarda le turbine, ma anche nel settore militare”. È curioso come la storia non insegni alcunché, eppure mai come oggi sarebbe utile ricordare e regolarsi di conseguenza. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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