Pnrr: Mims, nessun ritardo nell’attuazione del Piano

 
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha sotto la propria responsabilità una quota importante di risorse per i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre 61 miliardi di euro tra fondi europei e fondi nazionali del Piano Complementare. Nel 2021 ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dal Pnrr e, anzi, ha anticipato due riforme la cui attuazione è prevista per quest’anno: la semplificazione normativa per gli interventi nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento, inserita nel decreto legge 121/2021 convertito nella legge n. 156/2021; la semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica in ambito portuale, attuata anch’essa con il decreto legge 121/2021.

Il Ministero, dopo aver assegnato in pochi mesi 60,6 miliardi, oltre il 98,7% delle risorse di sua competenza ai soggetti attuatori, è impegnato non solo nel monitoraggio ma anche nella velocizzazione dei progetti che riguardano le infrastrutture e la mobilità, a stretto contatto con Regioni, Enti locali, Rfi, le Autorità di Sistema Portuale. Nel primo semestre il Mims ha 2 obiettivi del Pnrr da raggiungere: uno è relativo alla riforma per la semplificazione degli interventi sulle infrastrutture idriche, di cui si è detto sopra e che è già stata realizzata; il secondo riguarda l’avanzamento del progetto sulla qualità dell’abitare (Pinqua) per il quale il Pnrr ha stanziato 2,8 miliardi di euro. Dopo aver già individuato lo scorso anno i progetti da finanziare e stilato la graduatoria, ora è prevista la firma delle 159 convenzioni con Regioni, Province Autonome, Città Metropolitane e Comuni che hanno presentato i progetti. A febbraio saranno inviate le convenzioni per la firma che avverrà entro il 31 marzo, come prevede il cronoprogramma del Pnrr. Nessun ritardo quindi, per quanto ci riguarda, nell’attuazione del Piano.

Quanto al tema dell’aumento dei prezzi delle materie prime, che viene segnalato nell’articolo, si precisa che nel decreto legge n. 4/2022 è stata introdotta una revisione del meccanismo del Codice degli appalti per l’adeguamento dei prezzi. Le novità riguardano sia i prezzari regionali che vengono presi a riferimento dalle stazioni appaltanti per le basi d’asta e che vengono adeguati ai prezzi di mercato, sia la riduzione degli oneri che l’impresa deve assumersi a fronte ai significativi aumenti dei costi dei materiali.
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