Pictet WM - Preview BCE: gli ultimi dati confermano l'ipotesi di un taglio dei tassi a settembre
- di: Nadia Gharbi, Senior Economist di Pictet Wealth Management
Ci aspettiamo che giovedì la Banca Centrale Europea (BCE) ridurrà il tasso di interesse sui depositi (DFR) di 25 punti base, portandolo al 3,50%. La mossa è ampiamente attesa, quindi il focus sarà sulle dichiarazioni dell’Eurotower in merito ai prossimi step relativi “al ridimensionamento del suo orientamento di policy restrittivo”. Sebbene la direzione dei tassi rimanga al ribasso, è improbabile che la presidente Christine Lagarde dia un segnale esplicito sull'entità e la tempistica della prossima mossa.
È probabile che le nuove proiezioni dello staff BCE vengano leggermente riviste, ma senza grandi implicazioni per l'orientamento della policy. I dati sull'attività sono stati più deboli di quanto previsto nelle proiezioni dello staff di giugno. Il PIL del 2° trimestre è stato rivisto al ribasso allo 0,2% q-oq (rispetto allo 0,4% previsto dalla BCE), con dati molto deboli nei conti nazionali; i dati finora non significativi indicano uno slancio contenuto nel 3° trimestre, con una crescita prevista vicina allo 0,1-0,2% q-oq. Allo stesso tempo, i numeri relative all'inflazione sono stati contrastanti: da un lato, l’inflazione core si è rivelata più resiliente del previsto, riflettendo la persistenza dell’inflazione dei servizi. Dall’altra parte, le misure di crescita del costo del lavoro sono rallentate più del previsto nel 2° trimestre, compresa la misura dei salari negoziati dalla BCE – scesi dal 4,7% annuo nel 1° trimestre al 3,6% nel 2° trimestre – e la retribuzione per dipendente, calata dal 4,8% nel 1° trimestre al 4,3% nel 2° trimestre. In questo scenario, le pressioni sui prezzi interni, misurate dalla crescita del deflatore del PIL, si sono attenuate più rapidamente del previsto, sostenute anche dalla stagnazione degli utili societari da un anno a questa parte. Nel complesso, ci aspettiamo una revisione leggermente al ribasso delle proprie previsioni di crescita da parte della BCE (di circa 0,1 punti percentuale per il 2024 e il 2025) e leggermente al rialzo relativamente a quelle sull’inflazione core (circa 0.1 punti percentuali per il 2024 e il 2025), principalmente a causa di un punto di partenza più elevato. È importante notare che queste revisioni non dovrebbero influire sulla proiezione dello staff della BCE secondo cui l'inflazione raggiungerà l'obiettivo del 2% della banca centrale intorno al quarto trimestre del 2025. Per la cronaca, Christine Lagarde ha sottolineato la stabilità di questa proiezione come fattore alla base del taglio dei tassi di giugno, nonostante la revisione al rialzo delle previsioni di inflazione per il 2025.
La sessione di Q&A probabilmente si focalizzerà su cosa farebbe la BCE in caso di indebolimento delle prospettive di crescita USA/globale e di una Fed più aggressiva. Sebbene sia probabile che la Lagarde si trattenga e faccia presente che Francoforte non dipende dalla banca centrale americana, un taglio più consistente del previsto da parte di quest'ultima potrebbe aumentare la pressione sull'Eurotower e rendere la riunione di ottobre ancora più importante.
In aggiunta al taglio di questa settimana, il 18 settembre la BCE ridurrà inoltre lo spread tra il tasso dell'operazione di rifinanziamento principale (MRO) e il DFR a 15 punti base dai 50 punti base attuali. Lo spread tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale (MLF) e il tasso MRO rimarrà invariato a 25 punti base. La decisione è una misura chiave delle modifiche al quadro operativo annunciate a marzo. Complessivamente, la BCE avrà “tagliato” il tasso MRO di 60 punti base in una settimana. La logica alla base della decisione sul corridoio MRO-DFR è quella di creare le condizioni per una maggiore partecipazione delle banche alle operazioni di rifinanziamento convenzionali della BCE (MRO a 7 giorni e LTRO a 90 giorni) in un momento in cui gli ultimi TLTRO dovranno essere rimborsati a dicembre. Per la cronaca, la liquidità in essere fornita attraverso le TLTRO è scesa da 2.220 miliardi di euro durante la pandemia a 85 miliardi di euro la scorsa settimana.
A parte la decisione sui tassi, non ci aspettiamo novità sul fronte del bilancio. È probabile che il QT continui, poiché la BCE non reinvestirà più i pagamenti di capitale dei titoli in scadenza nell'APP e continuerà a reinvestire solo metà dei pagamenti di capitale dei titoli in scadenza acquistati nell'ambito del PEPP fino alla fine dell'anno (prima della fine dei reinvestimenti del PEPP nel 2025).
In conclusione, ci aspettiamo un taglio di 25 punti percentuali del tasso di deposito questa settimana, seguito da un altro a dicembre. I rischi sono orientati verso un ulteriore allentamento nei prossimi mesi. L'indebolimento delle prospettive di crescita degli Stati Uniti e del mondo e un taglio della Fed superiore alle attese potrebbero aumentare la pressione sulla BCE affinché faccia di più di quanto attualmente previsto.