Pechino e Taipei: un paradosso della Storia

- di: Leonardo Dini
 
Molti, per non dire tutti, gli analisti internazionali, danno per scontato che l'antica isola di Formosa  ( il nome storico di Taiwan )  sia in grado di resistere agevolmente alla invasione cinese. Stranamente, mentre tutti si preoccupano del pericolo di conflitto diretto tra Russia e Usa, pochi considerano le conseguenze di un conflitto diretto, tuttaltro che remoto, tra Cina e Usa e Cina e alleanza Quad. Non e' vero che la Cina sia in difficolta' nel conquistare Taiwan, basti pensare al potenziale missilistico,aereo e satellitare della Cina. Oltretutto Xi, il leader di Pechino ha anche dei motivi personali, connessi al suo vissuto privato e origine, che lo collegano a Taiwan. Il mito della Cina, come Impero di Mezzo, induce i cinesi a pensare che ogni luogo collegato alla storia della Cina, sia automaticamente parte, all' infinito, della Cina: vale per Hong Kong e per Macao, come per Taiwan.

Prima di tutto si deve ricordare che l'espansionismo cinese contemporaneo non nasce oggi, si pensi alle guerre e contese in Corea, Vietnam, Cambogia, Laos, Myanmar, Thailandia: tutto il sud est asiatico e gran parte degli Stati della coalizione associativa Asean, sono stati, nel tempo, coinvolti,a vario titolo, dai giochi di potere cinesi. Quando si rimprovera a Usa e Russia l'imperialismo, in SudAmerica e in Asia occidentale e Europa, si dimentica la vastita'degli interessi geopolitici cinesi che oggi include anche l'Africa e, ultimo caso recente, l'Afghanistan. L'Impero di mezzo oggi ha solo, si fa per dire, cinque basi militari all'estero, oltre ai numerosissimi tecnici e consiglieri in Paesi Africani, appunto, ma la Cina ha un potenziale industriale, finanziario, militare che ,in prospettiva, va ben oltre l’immaginazione comune.

La Cina oggi, esattamente come il Giappone del Mikado  degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, punta al dominio del nuovo ordine internazionale globale. Si sa come e' finita per I giapponesi alla meta' del secolo scorso: travolti dalle tragedie nucleari di Hiroshima e Nagasaki. Inoltre la Cina ha puntato molto, quasi in gara con il vicino dittatore nordCoreano, sullo sviluppo tecnologico militare e aereo spaziale: sono invenzione recenti dei cinesi I Tachionauti, gli esploratori spaziali in versione cinese e vari super missili balistici intercontinentali nucleari a lungo raggio: cinesi e nordcoreani in questo assurdo gioco pericoloso, tengono sotto tiro sia gli americani che i vicini giapponesi.

Col Giappone la sfida a distanza e' secolare e dura da millenni: il Giappone ha umiliato I cinesi anche in epoca storica recente, con la occupazione militare durante la Seconda Guerra Mondiale, che ha dato origine peraltro alla Repubblica Cinese attuale, con la Lunga Marcia di Mao (1934) e la nascita dello Stato odierno il 1 ottobre 1949. Il primo centenario della Rivoluzione Maoista presuppone, nelle strategie di Pechino, l'arrivo al traguardo con la Cina quale dominus mondiale: forse una utopia, di certo la Cina che gia’domina e controlla il debito pubblico americano e incide sui bilanci pubblici e privati occidentali ed europei, avra' nel 2050 un controllo ampio su gran parte dell'Africa e dell'Asia, a carattere politico e economico finanziario e strategico tattico, oltre a proporsi come leader unico dei Brics, dei Paesi non allineati, di quelli dell'ex terzo e quarto mondo.

La Cina portera' a traino con se', la partner Russia che gia' in parte controlla e condiziona : perfino la decione della guerra in Ucraina, nasce da un accordo offrecords tra Putin e Xi. La Cina vuole imporre il suo modello culturale e ideologico al mondo: ma non e' piu' il modello PostMaoista, Confuciano, PostMarxista e Comunisteggiante, quello che Pechino vuole imporre al mondo, ma quello, piu' plausibile e malleabile di una Cina smart, techno, fatta di una borghesia di massa in crescita e di una classe dirigente che ragiona alla cinese ma si ispira a Europa e America. Questo sincretismo culturale, applicato alle strategie di potere, non puo' non sfociare non nel secolo delle tigri orientali, ma nel secolo cinese. E questo e' il secolo attuale, un secolo dove la staffetta tra Europa e Asia e tra America e Cina, cosi' come tra Inghilterra e India e tra Russia e Cina, emergono giorno per giorno, Taiwan, pure con la sua alta tecnologia centrata sul silicio, con le sue montagne difficili per l'esercito invasore cinese, con il suo mondo, a specchio, opposto rispetto a quello continentale cinese, dimostra purtroppo anche la sua debolezza, perche' la sproporzione e' abnorme, Taipei e’ capitale di un Paese con solo ventitre milioni di abitanti, a fronte dei miliardi di cinesi.

Taiwan ha un esercito non comparabile con quello cinese. Il vero pericolo per il gigante Cinese sta esattamente come per la Russia, rispetto alla Ucraina, nell'avere per vicino, a poche miglia marine, una democrazia, vera, non pilotata dall'estero, un esempio e un modello inaccetrabili per un possibile futuro alternativo della Cina, cosi' come accade in Russia nei confronti della Ucraina: le porte sono aperte verso un futuro che si chiama Liberta' e democrazia, le due tirannidi oligarchiche Russia e Cina, come hanno fatto brutalmente a Hong Kong i cinesi, vogliono rinchiudere interi popoli dietro nuove Cortine di ferro. Questa e' la verita' indicibile ai Russi e ai Cinesi.
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