Pa, Csel: "35% dei capoluogo provincia sfora limite di 30 giorni per saldare debiti commerciali"

 
Il 35% delle città capoluogo di provincia italiane ha sforato nel 2022 il limite temporale entro cui dovrebbero essere saldati i debiti commerciali. Ancora molte quindi le amministrazioni pubbliche che sono lontane dall’adeguarsi a quanto disposto dalla norma di riferimento, il decreto legislativo 231 dell’ormai lontano 2002, che prevede che i debiti commerciali debbano essere saldati entro 30 giorni dalla data di ricezione della fattura o richiesta di pagamento. In casi particolari possono essere siglati specifici accordi che estendono questo limite fino a 60 giorni. E' quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel) elaborata per l'Adnkronos. Tra i soggetti che stanno da tempo facendo forti pressioni affinché i tempi dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche vengano contratti, c’è anche la Commissione europea che su questo ha avviato una procedura di infrazione inviando lettere di costituzione in mora alla Grecia e all’Italia per la non corretta attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento. (ADNKRONOS) 
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