Oscar: la notte dei ceffoni e delle contraddizioni made in Usa

- di: Barbara Leone
 
E’ stata la mano di Dio. Anzi no, quella di Will. E’ inutile girarci intorno. La notte degli Oscar 2022 sarà ricordata soprattutto per il sonoro sganassone ammollato da Will Smith a Chris Rock. Che, diciamolo, ci è andato giù pesante. “Ti prepari per Soldato Jane 2?”, ha detto rivolgendosi alla moglie di Smith rasata a zero per colpa di una grave forma di alopecia. La battuta è stata a dir poco infelice, ai limiti del bullismo. O body shaming, perché ora fa tanto figo chiamarlo così. Innanzitutto viene da chiedersi: che fine hanno fatto gli autori? Perché è inimmaginabile che il presentatore di una cerimonia così importante, trasmessa in mondovisione, possa dire la prima frescaccia che gli passa per la testa senza l’ok degli autori. Mica siamo al festival di San Felice da Cantalice, con tutto il rispetto. Poco dopo l’attore è salito sul palco per ricevere l’Oscar. “L’amore a volte fa fare cose pazze - ha detto in lacrime -. Sono stato chiamato in questa vita per amare e proteggere le persone, devo essere un fiume per loro”. Poi le scuse di circostanza all’Academy e bye bye. Tutto molto bello, romantico e commuovente. Del resto tutti i machissimi del mondo avrebbero fatto come lui. Cioè un tanghero di quart’ordine ti prende per i fondelli la moglie e tu che fai, non glielo ammolli un bel manrovescio?

Perchè in America certe regole funzionano solo a senso unico

Ci sta! Anzi no. Perchè in America certe regole funzionano solo a senso unico. Un attimo prima un minuto di silenzio per la guerra, tutti in piedi al grido peace&love, sermoni melliflui e Sean Penn che minaccia di bruciare le sue statuette (ma figuriamoci se l’ha fatto) perché non c’è stato il videomessaggio di Zelensky. Poi stop, finito, tutto dimenticato, la guerra non esiste più. E per una battuta del piffero uno come Will Smith (mica pizzaefichi) si alza, sale sul palco e… boom. Con quello che se la ride pure, rincitrullito com’è. Mentre Smith dalla sua poltrona gliene dice di ogni. E poi ritorna su, e viene pure premiato come se nulla fosse. Non fa una piega. Eppure la contraddizione appare alquanto evidente. Perché gli americani ci fanno due balls così sulle ingiustizie sociali, il razzismo, il politicamente corretto e menate simili. Ma poi sono i primi che se gli tocchi la famigghia, anche solo a parole (pesanti, pesantissime e volgarissime su questo non ci piove), ti sparo in bocca. E lo fanno sul serio, e infatti hanno tutti un’arma in casa. Ma loro so’ loro, e gli altri sono un beeep, per dirla pulita col Marchese del Grillo.

Lui ha perso la brocca, e poi ci viene pure a dire che l’amore fa fare cose folli

Fanno la morale a mezzo mondo, sono quelli che come ce l’hanno loro i diritti non ce l’ha nessuno e poi permettono che una star prenda a pizze in faccia uno sciocco commediante che ha fatto una battuta cretina e gli danno pure l’Oscar. Ma saranno un po’ dissociati, se po’ dì? E c’è pure chi gli fa l’applauso, perché ha fatto una cosa macha. Per la cronaca la moglie di Smith, che evidentemente sotto i pochi capelli ha molto più cervello del marito, alla battuta di Chris Rock ha alzato gli occhi al cielo come per dire povero scemo. E bene ha fatto. Lui ha perso la brocca, e poi ci viene pure a dire che l’amore fa fare cose folli. Ma anche no, grazie. Perché difendere la propria moglie utilizzando la violenza in nome dell’amore non è un gesto romantico. La serenata sotto al balcone è un gesto romantico. Quella è mascolinità tossica. E se è vero che l’uscita di Chris Rock è stata pesante, è anche vero che Will Smith avrebbe potuto reagire in centinaia di altri modi risultando comunque efficace pur senza ricorrere alla violenza. Di machi così noi donne non sappiamo che farcene, perché nel 2022 ci difendiamo benissimo da sole. E se vogliamo con uno sguardo, come quello della moglie di Smith, ti diciamo che sei un emerito beota. Come la giri la giri, stanotte è andata in onda la stupidità maschile made in Usa. Contraddizione vivente a stelle e strisce, e stendiamo un sipario pietoso.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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