L'Ocse ottimista sulla situazione dell'Italia, anche se pesa il debito pubblico

- di: Diego Minuti
 
Le Prospettive economiche dell'Ocse, pubblicate oggi a Parigi, sembrano essere incentrare sull'ottimismo riguardo alla situazione dell'Italia, sia pure ammonendo a guardare con grande attenzione il debito pubblico. Secondo i dati dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, il prossimo anno il prodotto interno lordo italiano aumenterà dell'1,2 per cento, restando allo 0,7% nel 2024. Dall'Ocse è comunque arrivato un ammonimento a collocare il livello di indebitamento ''su una traiettoria più prudente'', che ''richiede aggiustamenti di bilancio e riforme strutturali''. 

Il documento, inoltre, afferma che il debito pubblico dell'Italia si ridurrà, anche se resterà ''superiore al 3% fino al 2025''. E' in questo contesto che l'Ocse avverte che ''un aggiustamento di bilancio ampio e duraturo su diversi anni sarà necessario per fronteggiare future tensioni sulla spesa, piazzando al tempo stesso il rapporto di indebitamento su una traiettoria più prudente e rispettando le nuove regole di bilancio dell'Unione europea''.
Dall'Ocse giunge anche una sollecitazione in materie di riforme.

''La rapida attuazione delle riforme strutturali in corso nei settori della concorrenza, della giustizia civile e dell'amministrazione pubblica come anche l'aumento degli investimenti pubblici legati al Pnrr - si legge nelle Prospettive economiche dell'Ocse - sono essenziali per sostenere l'attività di breve termine, ma anche per aumentare il potenziale di crescita sul medio termine". 

Per l'Ocse ''l'elevata inflazione nel corso degli ultimi due anni ha eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie rimangono restrittive e la maggior parte degli aiuti eccezionali legati alla pandemia da Covid-19 e alle crisi energetiche sono stati soppressi".  Quindi,  prosegue l'Organizzazione, tutto ciò "pesa sui consumi e gli investimenti privati. Il previsto rilancio della crescita dei salari reali e l'aumento dell'investimento pubblico legato ai fondi provenienti dal piano Next Generation EU compenseranno solo parzialmente queste difficoltà".

A gettare qualche ombra sul giudizio complessivo sulla situazione italiana ci sono le considerazioni sullo stato dei nostri conti pubblici. Stando alle elaborazioni dell'Ocse, nel 2024 l'incidenza del debito dell’Italia aumenterà sino a toccare il 139,1 per cento del Pil. Un passo indietro rispetto ai risultati ottenuti lo scorso anno (137,1%) e con la prospettiva che cresca ulteriormente nel 2025 (140%).

L’Italia dovrebbe ridurre il rapporto tra deficit e Pil al 4,4% quest’anno, dal 7,4% del 2023, e poi al 3,8% il prossimo, comunque sopra la soglia del 3% prevista dal patto di stabilità e di crescita dell'Ue. 

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo suggerisce che quindi che siano necessari aggiustamenti fiscali e riforme strutturali, con azioni più decise contro l'evasione fiscale, limitando la crescita della spesa pensionistica e con ambiziose revisioni della spesa.

Guardando alla situazione globale, per l'Ocse la crescita del Pil mondiale dovrebbe attestarsi al 3,1% nel 2024, con un miglioramento previsto nel 2025 (al 3,2%), sotto la spinta di una "crescita più sostenuta dei redditi reali e ad un calo dei tassi''. 
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