Non sempre legale fa rima con morale

- di: Barbara Leone
 
A Roma sta aumentando tutto: spazzatura, cinghiali, roghi, traffico, cantieri... E aumentano anche gli stipendi dei consiglieri del Comune. Ci pare giusto. Del resto quando uno fa un buon lavoro è sacrosanto che venga pagato di più, no? Non fa una piega! In questo Paese meraviglioso dove si fa la lotta a quattro disgraziati che percepiscono il reddito di cittadinanza (discutibile, per carità, ma non esattamente il primo dei problemi italiani) quelli che ci governano (male, e sottolineiamo male) si aumentano lo stipendio. E manco poco, perché passeranno da circa 2.000 euro al mese a 3.500. Praticamente una mensilità in più di un lavoratore medio che percepisce 1500 euro in busta paga. Laddove noi comuni mortali ogni piccolo aumento ce lo sudiamo centesimo su centesimo.

Qualche esempio? Un cittadino che fa la guardia giurata, con turni di 12 ore e anche più, ogni tre anni con lo scatto di anzianità percepisce un aumento di ben… 15 euro. Lordi, ovviamente. Un dipendente di quarto livello con contratto commercio ne guadagna addirittura 20 e fischia. Sempre lordi. Gli insegnanti poi non devono fiatare: un docente della scuola secondaria di secondo grado dopo nove anni si ritrova in busta paga nientepopodimenoché 257 euro in più. Arilordi, of course. Roba da ricchi, insomma. E questi sono esempi random, giusto per far comprendere l’oscena sperequazione tra la il mondo reale e quello dei reali. Intesi come regnanti di fatto, in una democrazia a dir poco sui generis come la nostra. Dove c’è chi fa quello che gli pare, e poi ci stanno i fessi che hanno solo doveri e ben pochi diritti. La delibera è stata approvata in Commissione bilancio e statuto praticamente all’unanimità chissà perché, non avevamo dubbi. Domani arriverà in Aula per la conferma definitiva, che viste le premesse pare abbastanza scontata.

A parte qualche eccezione per una volta sono veramente tutti d’accordo: maggioranza e opposizione. Perché poverini, dicono che si ammazzano di lavoro e gli servirebbero 48 ore per fare tutto. Un po’ come noi, che quei soldi però non li vediamo manco col cannocchiale. E nonostante tutto pedaliamo e zitti, mentre loro gne gne. E mettono in saccoccia i dindi. Per carità, la legge glielo consente. Trattasi del Decreto legislativo 156/2010 nel quale si dà mandato al Ministero dell’Interno di emettere un Decreto ministeriale per l’indennità dei consiglieri dell’assemblea capitolina. Indennità commisurata al 45% di quella del sindaco: quindi per i consiglieri arriverà a oltre 3.000 euro, rispetto ai 2.000 che oggi raggiungono con il gettone di presenza. Tutto legale, ci mancherebbe. Ma non sempre legale fa rima con morale. E sinceramente questo ci pare il caso. Perché con il Paese quasi in ginocchio e la gente che fa sempre più fatica a mettere insieme il pranzo con la cena veramente non era il caso. Tempismo perfetto, quello dei consiglieri capitolini.

Sì, ma all’incontrario. Anche se completamente in linea con un provvedimento passato in sordina sui media, perché forse ne hanno parlato tre gatti e quattro canarini. La legge La legge 234/2021 con cui è stato approvato il Bilancio dello Stato per il 2022 ha infatti aumentato le indennità di carica per i sindaci dei Comuni delle regioni a statuto ordinario (6.565 su 7.903). Ergo, per trascinamento aumenteranno anche i compensi degli altri amministratori comunali. Tradotto terra terra: più soldi per tutti. Ed è tragicomico che tale aumento sia stato votato anche dalle forze politiche che sui privilegi della casta hanno costruito la loro fortuna. Senza fare nomi e cognomi: il coerentissimo ed hooonestissimo Movimento 5Stelle, oramai ridotto alla parodia di se stesso. Evidentemente si sono fatti il Conte e pure i conti. Quelli loro, però, non certamente degli italiani. Che quando tutto va bene siamo l’ultima ruota del carro. E certe volte pure mezza sgonfia. Avoglia a pedalare!
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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