Mutui: Catanzaro la più cara, Bologna la più conveniente

- di: Paola Campanelli di Mutuionline.it
 
Comprare casa con un mutuo non ha lo stesso costo in tutta Italia, perché esistono differenze sostanziali di spesa che possono arrivare fino a 200 euro al mese per un finanziamento, a seconda di dove l’immobile sia ubicato. A riportarlo è una ricerca di FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), secondo la quale il divario rilevante sarebbe tra il Sud e il Nord, con il primo penalizzato da una situazione economica più critica e i tassi dei prestiti sugli immobili più alti del mercato. Ma andiamo a vedere i dati regione per regione.

In Molise i tassi più alti, in Emilia Romagna i più convenienti

Con un tasso di interesse medio praticato dalle banche del 6,25%, il Molise detiene il record dei mutui più cari d’Italia, mentre in Emilia Romagna il tasso medio di un finanziamento per la casa è di 4,03%, il più economico del Paese. Si mantengono molto alti anche i tassi medi dei mutui in Calabria (6,23%), Sicilia (6,14%) e Campania (6,02%). Guardando invece le regioni dove un mutuo è più conveniente, dopo il primo posto dell’Emilia Romagna troviamo il Lazio (4,24%), la Lombardia (4,48%), il Friuli Venezia Giulia (4,50%), la Valle d’Aosta (4,55%) e il Piemonte (4,68%). I tassi si mantengono alti, ma comunque al di sotto del 6% nelle restanti regioni del Paese, dalla Puglia che fa registrare un tasso medio dei mutui del 5,91%, fino al Trentino Alto Adige che ha tassi medi poco sopra il 5% (5,09%).

Da Nord a Sud, quanto costa la rata del mutuo

È Catanzaro la città più cara d’Italia, dove per una somma presa in prestito di 150.000 a 25 anni si versa una rata mensile di 1.000 euro, contro gli 800 euro della rata per lo stesso mutuo a Bologna. Va bene anche ai residenti di Roma che acquistano casa, perché la rata media di un mutuo con le stesse caratteristiche è di 821 euro, come ai mutuatari di Milano che spendono 841 euro al mese, e Torino con 859 euro mensili. A Firenze per un mutuo a tasso fisso si spendono in media 906 euro, a Napoli ci si avvicina molto al risultato peggiore d’Italia perché la rata media è di 980 euro.

I motivi del caro mutui al Sud

Secondo Lando Maria Sileoni, segretario generale di FABI, le ragioni del divario di costo e dei tassi più alti sono da ritrovarsi nella debolezza delle economie. Al Sud ci sono più fallimenti di imprese, l’occupazione è meno stabile e molte famiglie sono in difficoltà con la scadenza dei pagamenti. Pesano dunque sul costo della rata del mutuo i fattori di rischio per l’istituto di credito, pagati con spread e tassi praticati più alti. Basti dire che il rapporto sofferenze lorde su impieghi alle imprese (giugno 2023) ha segnato il 3,4% al Sud, il 2,7% al Centro e l’1,5% al Nord, contro il 2,0% totale in Italia.

Quanto rincareranno ancora i mutui

A meno di un mese dal decimo rialzo dei valori che ha portato i tassi a segnare il 4,5%, le parole della presidente della Bce Christine Lagarde sono abbastanza chiare nel lasciare presagire che la politica rialzista per colpire l’inflazione non sia ancora giunta al suo termine: l’obiettivo da raggiungere è ancora il fatidico 2%. Per chi si trova a sottoscrivere un mutuo in questo momento, la scelta tra il tasso fisso e quello variabile va ponderata molto bene. Perché a una prima valutazione la paura dei rialzi farebbe propendere per un tasso fisso, ma fermare adesso un tasso con i valori attuali vuol dire vincolarsi a percentuali di interessi molto alte e non godere in futuro degli attesi ma storicamente certi ribassi. Al contrario, un tasso variabile si porta dietro l’incertezza e le minacce dei rincari, ma per chi riuscisse a sostenere il rischio in questo momento, la svolta verso i ribassi secondo gli esperti sembra intravedersi nei prossimi due o tre anni.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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