Ministro Zangrillo: “Dal Governo massima attenzione alle persone della PA”

 
Il ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, ha ricevuto oggi a Roma le confederazioni sindacali. L’incontro si è svolto a pochi giorni dall’approvazione del disegno di Legge di Bilancio, che stanzia importanti risorse per il pubblico impiego, ed è stato voluto dal ministro per "rafforzare la fondamentale collaborazione tra il Dipartimento della funzione pubblica e le organizzazioni sindacali – come ribadito dallo stesso Zangrillo –, per costruire un dialogo produttivo e indirizzare al meglio le politiche legate alla Pubblica amministrazione”. Nella Sala Tarantelli di Palazzo Vidoni erano presenti rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cgs, Cida, Cisal, Codirp, Confdas, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb.

Nel corso del confronto, svoltosi in un clima costruttivo e con uno scambio franco tra le parti, sono stati affrontati i temi prioritari su cui si è concentrato il lavoro del ministro per la Pa e della Funzione pubblica dall’incontro con i sindacati dello scorso marzo, con un focus anche sulle misure in cantiere: dai rinnovi contrattuali, ai nuovi inserimenti nelle amministrazioni, dalle rinnovate procedure di reclutamento all’impegno per potenziare l’attrattività del lavoro pubblico soprattutto nei confronti delle giovani generazioni; dalla formazione per accrescere le competenze, ai sistemi di valutazione della performance che permettano di valorizzare il merito.

Ricordata la forte accelerazione sul rinnovo dei contratti del triennio 2019-2021, rispetto al quale ad oggi rimane da chiudere il contratto dei dirigenti Istruzione e ricerca, su cui il Ministero dell’Istruzione sta lavorando all’atto di indirizzo, e si sta chiudendo la trattativa per il rinnovo dei dirigenti degli Enti locali, il ministro Zangrillo ha poi evidenziato lo stanziamento previsto in Manovra per i prossimi rinnovi, con “una decisione estremamente coraggiosa”, di circa 7,3 miliardi di euro, di cui 5 per i comparti delle funzioni centrali e scuola nonché per il comparto sicurezza-difesa, e 2,3 miliardi per la sanità ai quali si aggiungono 700 milioni per la detassazione degli straordinari e la riduzione delle liste di attesa. “Pur nella cautela sulla quantificazione di quanto queste cifre impatteranno in termini di incremento medio, possiamo dire che dovrebbe attestarsi – ha spiegato il ministro – intorno al 6% rispetto al poco meno del 4% della tornata contrattuale precedente”.

Ricordata anche l’approvazione, con il decreto-legge appena pubblicato in Gazzetta, di un “anticipo” di 2 miliardi a quest’anno rispetto al 2024 per portare nelle buste paga entro dicembre una somma che prende come riferimento l’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicandone il relativo importo annuale per un coefficiente pari a 6,7, che dovrebbe quantificarsi intorno a una media di 900 euro, da trasferire distintamente dalla tredicesima mensilità.

L’impegno, è stato spiegato nel corso dell’incontro, è quello di dare avvio alla nuova tornata contrattuale, per la quale è in via di definizione l’atto di indirizzo, già a partire da gennaio e cercando di dare precedenza al comparto sicurezza e difesa, alla sanità e agli Enti territoriali. Sulla questione del finanziamento degli Enti di ricerca non vigilati per il contratto 2019-2021, già oggetto del confronto di marzo, è stata evidenziata la previsione delle risorse necessarie per equilibrare il precedente stanziamento degli Enti vigilati (tra i 30 e i 40 milioni di euro).

Nel corso dell’incontro è stato ribadito l’impegno ad assumere anche nel 2024, come nell’anno in corso, 170mila persone. “Direi che è un obiettivo straordinario e siamo sulla buona strada – ha specificato il ministro – considerato che a fine settembre abbiamo immesso nelle nostre amministrazioni circa 145mila persone, tra turn over e nuove unità”.

Specifica attenzione, nel corso dell’incontro, è stata dedicata al tema del merito, rispetto al quale, ha sottolineato Zangrillo, “stiamo lavorando per mettere a terra sistemi di misurazione e di valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera, e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico. Misurazione che non può prescindere dalla definizione di strumenti e indici adeguati concepiti non in termini punitivi ma in termini puramente ricognitivi”, sia sul piano individuale sia su quello organizzativo. Annunciato, infine, l’avvio dei lavori nelle prossime settimane dell’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, recentemente istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica.
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