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Lollo o Piazzollo?

- di: Barbara Leone
 
Sette anni e sei mesi di carcere: è questa la condanna richiesta dalla pm Eleonora Fini nei confronti di Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida imputato per il reato di circonvenzione d'incapace. Secondo la ricostruzione presentata in aula durante l'udienza, Piazzolla avrebbe approfittato dello stato psicologico fragile dell’attrice sino a manipolarla. Lo scopo? Ovviamente i soldi, un patrimonio non indifferente che nel testamento è stato diviso a metà tra il figlio Andrea Milko Skofic e il “badante buono” che addirittura avrebbe dato un rene per lei. Nel senso letterale del termine. Salvo poi non pagare gli alimenti a suo figlio, anche dopo aver ricevuto la più che generosa eredità. Una vicenda triste da sempre, quella della Lollo “incapace d’intendere e di volere”, fatta di recriminazioni, sparate mediatiche e fraintendimenti. E che ora potrebbe giungere alla fine, se non altro da un punto di vista giudiziario. Perché la verità la sanno solo loro. Quel che è certo, è che la Lollo ha voluto questo tipo di rapporto, e che dal canto suo in qualche modo il Piazzolla ha allontanato figlio e nipote, letteralmente sbattuto fuori dalla dependance della spettacolare villa della Lollobrigida incastonata nel cuore dell’Appia antica, a Roma.

La verità la sanno solamente loro, ma ciò che emana questa storiaccia è un gran puzzo di marcia, gretta avidità. Della quale la Lollo s’era però circondata da quel dì, basti pensare allo spagnolo Rigau, marito non marito (non s’è mai capita una beneamata mazza), che guarda caso si è rivisto alla camera mortuaria in attesa delle disposizioni testamentarie. Da qualsiasi punto la si guardi, questa storiaccia mette addosso una tristezza immensa. Perché nonostante tutto si percepisce la fine di una donna sostanzialmente sola ed ingabbiata in un personaggio in cerca d’autore. Tutto è sembrato circondato da una grande solitudine, funerale compreso. Che, diciamo la verità, non ci fossero stati giornalisti e tv in cerca del grande scoop non sarebbe manco stato questo granché di presenza a livello popolare. Nulla a che vedere col funerale di Maurizio Costanzo, giusto per fare un esempio. Quel che è certo che Gina Lollobrigida, sogno della gioventù per milioni di italiani (e non solo) oramai non sarà ricordata come una grande attrice che ha reso grande il nostro cinema, ma solo per Piazzolla e tutti gli altri piragna che aveva al seguito e che l’hanno spolpata fino alla fine. E oltre.
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