Lapo Elkann e Italia Independent: rabbia dei sindacalisti, “il giocattolo si è rotto”

- di: Barbara Bizzarri
 
Ah Lapo, i’ vorrei che tu, Italia Independent ed io…avvertimento: questo è un articolo di parte perché a me Lapo Elkann è troppo simpatico. Nonostante. E mi ricorda molto quell’icona di suo nonno, idolo incontrastato di più generazioni e geniale produttore di perle come “l’amore è per i camerieri”, frase scolpita nel marmo e indirizzata alla sorella Susanna di cui, pur adolescente, non perdevo un numero della posta su Oggi. Ma non divaghiamo e torniamo all’erede, che nella sua lodevole smania di affrancarsi dalla famiglia ogni tanto ci rimette le penne. Come adesso, giorno cruciale in cui è atteso al varco da un presidio e relativo sciopero di tre ore, dalle 9 alle 12, dei 26 ex dipendenti di Italia Independent, società di occhiali da sole di sua proprietà che ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo a fronte di un buco di bilancio da 25 milioni di euro, senza far ricorso a nessun ammortizzatore sociale e con l’unica nota positiva dell’erogazione in tempi brevi del trattamento di fine rapporto.

I sindacalisti della Filcams Cgil di Torino sembrano piuttosto irritati, almeno da quanto si desume dalla dichiarazione rilasciata in merito: “È l'ennesimo fallimento imprenditoriale di Lapo Elkann. L'ennesimo giocattolo rotto che lascia 26 famiglie senza un reddito. L'unico interesse dell’imprenditore, oggi, è quello di salvare il marchio e il buon nome della famiglia dal fallimento. Non si tiene conto che dietro al marchio di Italia Independent ci sono famiglie che vedono il proprio futuro crollare di fronte alla lettera di licenziamento, e dopo anni di sacrificio, impegno e dedizione purtroppo questo è l’amaro risultato. Impegno e dedizione che, sicuramente, sono mancati ai precedenti dirigenti di questa azienda, vista la perdita economica degli ultimi anni che ha portato all’apertura della crisi aziendale: probabilmente per Lapo Elkann e i suoi soci l’unica sofferenza è la rottura del bel giocattolo. È l’ennesima perdita per questo territorio che vede scomparire una azienda che forniva occupazione e reddito a ventisei famiglie. Chiediamo quindi un interessamento ed un impegno ben più consistenti per le lavoratrici e lavoratori da parte di Lapo Elkann e dei suoi soci, e non il solo pagamento delle competenze dovute per legge”. Io sono fiduciosa, e certa che Lapo non abbandonerà i suoi dipendenti, del resto ha passato di peggio di un picchetto di dipendenti furiosi che invocano il redde rationem: ai dubbiosi dico che in futuro, per citare De Gregori, il ragazzo si farà e honni soit qui mal y pense. Sciocchi.
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