La vera mission impossibile? Vivere a Roma!
- di: Barbara Leone
I romani hanno visto tutto: cesari, papi, lanzichenecchi, duci, re e pure democristiani. L’ironia ci ha sempre salvato, fedeli nei secoli al motto “una risata ci salverà”. Ma ridi oggi e ridi domani, siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Sciatteria, sporcizia e incuria: sono loro i novelli imperatori della ei fu Città eterna. E non occorre andar troppo lontano, perché oramai non v’è differenza alcuna tra le borgate dimenticate da Dio ed i quartieri più esclusivi della Capitale. Almeno in questo c’è par condicio totale: Prenestino come Monti, San Basilio come Prati, Pietralata come Garbatella. E manco il centro è risparmiato. L’unica differenza è che se viene qualcuno di importante, nel minuscolo quadrato che va da Piazza del Popolo alla Via Veneto della (anch’essa ei fu) Dolce vita come per magia per qualche giorno spariscono le erbacce che invadono i marciapiedi, spariscono le triple file e pure la monnezza. Che oramai fa parte del panorama al pari del Gianicolo e Vill Borghese. E così, in occasione della visita di Tom Cruise, il nostro caro sindaco affettuosamente soprannominato “il fantasma del Campidoglio” ha fatto ripulire, bontà sua, qualche metro quadrato della città. Sperticandosi in complimenti non per Tom Cruise, l’unico che li meriterebbe non foss’altro perché ci ha fatto innamorare in un lontano tempo che fu, ma per la città. Il tutto con tanto di foto accanto al bel Tom. L’unico bello, seppur invecchiato, nel raggio di millemila chilometri. In calce alla foto un commento che suscita un mix di rabbia e ilarità. Perché sembra davvero una presa per i fondelli. “Bellissima anteprima mondiale di #MissionImpossible7 col grande Tom Cruise. Le molte scene girate a Roma ne esaltano la bellezza e confermano che la Città Eterna è un eccezionale set cinematografico, sempre più capitale del cinema internazionale”, scrive Gualty nella sua pagina Facebook. E giù risate, quelle di cui sopra, con qualche spernacchiata. Ma sei serio Robè? No, perché la domanda nasce spontanea: viviamo nella stessa, medesima, identica città? Io, che ho finanche la fortuna di non vivere in periferia, quando esco di casa faccio lo slalom tra materassi abbandonati, secchioni straripanti che emanano un tanfo da vomito e marciapiedi che fanno solo pena, pietà e misericordia. E manco sto a dire quanto siano pericolosi, sconnessi come sono e con le radici degli alberi (ovviamente in totale stato d’abbandono) che sollevano il cemento. E vogliamo parlare dei parchi? I famosi polmoni verdi di Roma, che resta una delle città con più aree verdi d’Italia. L’erba alta come un ragazzino delle elementari, le fontanelle che perdono acqua con conseguente melma che, capite a me, a passarci vicino ti vien da dar di stomaco. Spighe come se non ci fosse un domani, coi gabbiani che banchettano tra il pattume litigando, all’occorrenza, con topi e cinghiali.
Voi direte: esagerata! Esagerata un fico secco. Fatevi un giro, di grazia, ma fatevelo a piedi e non comodamente (si fa per dire, visto il traffico) in auto o, peggio me sento, sui monopattini. Che qui si aprirebbe un altro libro. E lui, il fantasma del Campidoglio, sta pure a prenderci per il cosiddetto c**o parlando della bellezza della Città Eterna? Fa lo splendido con Tom Cruise, che poveretto manco sa di che stiamo a parlà. Come la maggior parte degli italiani. Per carità, tutto il mondo è paese e sicuramente ogni luogo avrà le sue croci e delizie. Ma qui, all’ombra del Colosseo e der Cupolone, so’ rimaste solo le croci. Avoja Verdone e Gassmann a scrivere post pregni d’indignazione e di scatti che documentano una situazione allo sbando. Bè, certo, loro non sono Tom Cruise. Ma un sindaco che si dice tale li ascolterebbe. O, non potendo e sapendo far nulla, rassegnerebbe molto semplicemente le dimissioni. Che poi, quand’è che illo s’appalesa? In caso di eventi. Attori che arrivano, parate militari, occasioni speciali… Mo’ pure in Francia va a sponsorizzare Roma per Expo 2030. Ma semmai ci dovessero scegliere, sai che figura barbina con tutto il mondo? Quando invece sono i cittadini a chiamarlo, a cercarlo, a chiedergli spiegazioni e lumi… puff, lui sparisce. Al contrario della disprezzatissima e criticatissima Raggi che, diamo a Cesare quel che è di Cesare, non s’è mai sottratta ai cittadini e ci ha sempre messo la faccia. Lui no. E manco lo si osa criticare. Forse perché fa parte del potentissimo blocco della nomenclatura di sinistra che nessuno si sognerà mai di mettere in discussione. Col risultato che ce lo dovremo tenere per altri tre anni zitti e pippa, per dirla alla romana, perché è vietato dire che è un incapace lui e tutta la sua squadra. Godiamoci per qualche giorno i cassonetti vuoti e i marciapiedi puliti. Anzi, godeteveli voi residenti del Municipio I. Godetevela anche per noi che, nonostante tutto, continuiamo a viverci e ad amarla Roma nostra, Anche se è sempre più una mission impossible.