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Intervento del Ministro Gilberto Pichetto agli Stati generali della green economy

 
“Il mio non sarà un ministero del ‘no’. La sfida del governo è operare per avere una serie di certezze nei tempi e nelle scelte. Non possiamo avere procedure che durano anni: è necessario saper decidere e, nelle zone di dubbio, tenere insieme la valutazione ambientale ed economica con il contesto sociale”. Così il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, intervenendo questa mattina in collegamento video agli Stati generali della green economy, nell'ambito della fiera Ecomondo-Key Energy a Rimini.

“Ambiente ed energia – ha detto Pichetto - sono un binomio inscindibile: la madre di tutte le sfide globali è il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili, come stiamo vedendo alla Cop27 di Sharm el Sheikh. Non facciamo nessun passo di lato sugli obiettivi climatici, ma una valutazione strategica a fianco di famiglie e imprese. La crisi energetica dei Paesi occidentali c’è e deve essere un acceleratore verso un’energia diversa”.

“Il gas – ha osservato Pichetto - è oggi il nostro vettore di transizione. E’ meno impattante di carbone e petrolio, che usano altri Paesi europei, ma serve ad andare verso un domani basato fondamentalmente sulle rinnovabili: sul sole, sul vento, sull’uso razionale dell’acqua, anche sulla ricerca nel nucleare. Sarà fondamentale – ha proseguito Pichetto - per il prossimo inverno avere i due rigassificatori, quello di Ravenna stabile e quello di Piombino per un massimo di tre anni, perché agli italiani non venga a mancare il gas, l’energia per le imprese e la luce per le famiglie. Nei prossimi giorni è previsto un decreto con altri 10 miliardi, con l’impegno che avremo sul bilancio di previsione per almeno 30 miliardi”.

“L’Italia – ha detto Pichetto, commentando i dati emersi dallo studio della Fondazione Sviluppo Sostenibile - ha preso la transizione ecologica sul serio, a partire dall’economia circolare: siamo il paese d’Europa più all’avanguardia e il PNRR destina oltre due miliardi proprio agli investimenti sulla ‘Circular Economy’. Siamo tra i Paesi più sostenibili e abbiamo una leadership da affermare, sostenere e ampliare". Riferendosi poi al regolamento europeo sugli imballaggi, il Ministro ha aggiunto che "l'Italia non può accettarlo:  

siamo pronti a discutere sulle modalità, ma il nostro è un modello vincente e lo dobbiamo perseguire. Ricordo che per prima l’Italia mise gli ‘shopper’ monouso fuorilegge, determinando le critiche europee, poi il resto del Continente fece scelte analoghe. Diremo ‘no’ a un regolamento che non condividiamo”.

“Noi – ha proseguito - dobbiamo aiutare a cambiare pelle al sistema produttivo: ciò significa anche accompagnare in una trasformazione moderna i settori che hanno futuro. Il nostro faro è raggiungere più in fretta possibile ciò che vogliono le imprese italiane che sviluppano più sensibilità verso la ‘green economy’, quelle dell’ ambientalismo praticato e non enunciato. Clima, acqua, tutela del suolo e beni ambientali – ha spiegato Pichetto - devono essere il nostro ‘brand’ di sviluppo economico, l’occasione per fare un passo avanti, cogliendo tutte le opportunità di questo cambiamento. E noi vogliamo fare tutto questo – ha aggiunto il Ministro - attraverso il confronto, la collaborazione e la continua interlocuzione con le imprese, l’associazionismo e con coloro che si occupano di difesa del nostro Ambiente”.
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